Secondo uno studio, il consumo di prodotti alternativi a quelli di origine animale passerà da 13 a 97 tonnellate all'anno, andando a sostituire l'11% degli attuali acquisti

Quello delle proteine alternative è un mondo vasto, che comprende sia quelle derivate dalle piante sia quelle prodotte tramite batteri, funghi e lieviti, senza escludere le proteine direttamente coltivate da cellule animali. Secondo uno studio del Boston Consulting Group, queste proteine alternative ai prodotti zootecnici diventeranno presto grandissime protagoniste del mercato, raggiungendo un fatturato di 290 miliardi di dollari nel 2035. Tra una quindicina di anni, il consumo globale di questi prodotti crescerà dalle attuali 13 a 97 tonnellate all'anno, andando a sostituire l'11% dell'attuale consumo di proteine animali.

Quello tratteggiato dallo studio è solamente uno scenario base; se i progressi tecnologici dovessero consentire di ottenere prodotti veramente paragonabili nel gusto, nella consistenza e nel prezzo a quelli realizzati con proteine animali, come si prevede succederà, nel caso delle proteine a base vegetale, già nel 2023, la quota di mercato potrebbe arrivare al 16%, o addirittura al 22% con l'ausilio di incentivi da parte degli enti regolatori. 

 

Fonte: Sole 24 Ore

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