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Acqua Sant’Anna, il più grosso produttore europeo di acque oligominerali – un miliardo e mezzo di bottiglie all’anno – ha fermato le linee di produzione dei prodotti gassati per mancanza di anidride carbonica.

“La CO2 è introvabile e anche tutti i nostri competitori sono nella stessa situazione. Siamo disperati, è un altro problema gravissimo che si aggiunge ai rincari record delle materie prime e alla siccità che sta impoverendo le fonti", dice Alberto Bertone, Presidente e amministratore delegato di Acqua Sant’Anna, l’azienda di Vinadio (Cuneo).

“La difficoltà a trovare l’anidride carbonica per prodotti alimentari si era già presentata alla fine dell’anno scorso”, ricorda Bertone, “ma eravamo riusciti a tamponare quella che in questi giorni sta ripresentandosi in forma di vera emergenza, che riguarda tutti i produttori europei.

Le aziende di CO2 ci spiegano che preferiscono destinare la produzione al comparto della sanità, saremmo disposti a pagarla di più anche se già costava carissima ma non c’è stato verso di fare cambiare idea ai nostri fornitori. Così l’acqua gasata rischia di finire: una volta finiti gli stock nei magazzini di supermercati e discount, non ci saranno più bottiglie in vendita”.

“Le aziende che operano in Italia nel settore delle bevande analcoliche,” ha confermato Giangiacomo Pierini, Presidente di Assobibe, “sono in un momento di estrema difficoltà. Ai rincari dei costi dell’energia, oltre 550% per le industrie che rappresento, a quello delle materie prime per i nostri packaging, si aggiungono problemi di reperimento di alcune materie prime, in particolar modo di anidride carbonica”. L'intero commento è disponibile su MixerPlanet.