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Tecnologie
Lattiero-caseario

Il progressivo sviluppo che ha caratterizzato il comparto lattiero caseario nazionale negli ultimi anni è senz’altro da attribuirsi alle performance dell’export, e solo in misura minore al mercato interno da tempo poco dinamico. Nel 2021 le vendite sui mercati esteri hanno raggiunto i 3,9 miliardi di euro rappresentando ormai un quarto del valore della produzione. Il saldo commerciale ampiamente positivo ha sfiorato nell’ultimo anno i 900 milioni di euro, mentre fino al 2018 l’Italia versava in saldo negativo, fortemente deficitario per decenni. Le esportazioni godono degli elevati standard qualitativi garantiti dalle aziende nazionali e dell’appeal dei prodotti Made in Italy.

Non solo le grandi, ma anche numerose piccole e medie imprese, sono protagoniste sui mercati esteri grazie alla capacità di valorizzare la varietà dei prodotti della tradizione italiana sia DOP (come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana etc.), sia non DOP (mascarpone, ricotta, crescenza), unici nel panorama produttivo mondiale.

Le aziende italiane più dinamiche puntano su qualità, filiera, tradizione, legame con il territorio in risposta a una crescente domanda di specialità italiane, combinate con risposte innovative alle nuove esigenze dei consumatori, con l’obiettivo di sfruttare i trend di consumo emergenti (qualità, salute, benessere, richiesta di servizi).

La TOP TEN

I primi 10 esportatori nazionali nel settore lattiero caseario rappresentano il 61% circa dell’export settoriale nel 2020, pari a 3,5 miliardi di euro. Sono grandi aziende o gruppi italiani, a eccezione della multinazionale francese Lactalis.

1. Gruppo Lactalis Italia

Gruppo Lactalis Italia, oltre che leader settoriale indiscusso sul mercato nazionale, è il primo esportatore di formaggi italiani nel mondo. Le vendite all’estero di prodotti lattiero caseari della multinazionale sono prevalentemente realizzate con le consociate estere del Gruppo, la cui presenza capillare nel mondo (presente in oltre 100 Paesi) e la continua focalizzazione sui formaggi nazionali permettono lo sviluppo del marchio Galbani, prima marca di formaggi italiani nel mondo. I principali mercati d’esportazione sono Germania e Francia, mentre i prodotti più esportati sono mozzarella, mascarpone e gorgonzola, per i quali la quota aziendale sulle esportazioni complessive varia tra il 30% e il 50%. Le vendite all’estero della multinazionale sfiorano i 500 Mn di euro nel 2020, in forte crescita (+85,8% rispetto al 2019) grazie all’acquisizione di Nuova Castelli, azienda fortemente votata all’export (oltre il 50% delle vendite consolidate) e fra i principali esportatori di Parmigiano Reggiano nel mondo.

2. Granarolo

Granarolo, uno dei principali gruppi dell’agroalimentare italiano, è il secondo player per vendite realizzate all’estero, grazie a un percorso di internazionalizzazione avviato da alcuni anni. Importante a tal fine è stata l’acquisizione del gruppo caseario francese Cipf Codipal (2013), attivo nella produzione e distribuzione di formaggi freschi e stagionati e fra i leader in Francia nelle vendite di formaggi italiani. Questa acquisizione ha consentito a Granarolo di entrare in misura determinante nel mercato francese con i formaggi italiani freschi e stagionati. Altre acquisizioni (a titolo d’esempio Midland Food Group nel 2018, consolidato distributore di prodotti alimentari freschi-surgelati nel Regno Unito) hanno portato il Gruppo a sviluppare continuamente le vendite sui mercati esteri, che complessivamente nel 2020 hanno superato il 33% del fatturato consolidato. I principali mercati di destinazione sono la Francia e il Regno Unito. 

3. Zanetti 

Terzo attore dell’export lattiero caseario in valore assoluto è Zanetti (337 Mn di euro nel 2020), primo per propensione con il 65,5% del fatturato complessivo realizzato fuori dai confini nazionali. L’azienda si contraddistingue per perseguire una politica di penetrazione commerciale soprattutto sui principali mercati esteri dove si avvale della collaborazione delle controllate Zanetti Suisse, Zanetti Usa e I.C.E.F. S.A. (Francia) che presidiano i mercati maggiormente strategici. L’azienda è in grado di fornire ai clienti un assortimento completo e prodotti con un alto contenuto di servizio sia per la GDA che per l’Ho.Re.Ca. I prodotti più esportati sono le DOP Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Provolone.

4. Ambrosi Industria Casearia

Il Gruppo Ambrosi, focalizzato nel Grana Padano e Parmigiano e diversificato nei formaggi freschi, occupa una posizione di assoluto rilievo nell’ambito del settore lattiero caseario italiano, e si pone fra i principali esportatori settoriali. Realizza all’estero vendite per 175,8 milioni di euro (2020), oltre il 44% del fatturato totale. Primi paesi per esportazioni sono la Francia e gli Stati Uniti, grazie anche al supporto delle controllate estere Ambrosi Emmi France e Ambrosi Food Usa.

5. Gruppo Bonterre

Quinto player per fatturato sui mercati esteri è il Gruppo Bonterre, gruppo agroalimentare che, oltre a Parmareggio e cooperativa agricola Agriform, comprende anche Grandi Salumifici Italiani.  L’accordo tra Parmareggio e Agriform ha dato vita alla più grande realtà italiana nel settore dei formaggi DOP, sia sul mercato interno che sui mercati esteri dove il gruppo realizza quasi 162 milioni di euro nel 2020, il 30% del fatturato complessivo.  Andamento diversificato per le due aziende: in crescita le vendite estere di formaggio e burro Parmareggio (+1,6%), mentre sono in sensibile calo le esportazioni di Agriform (-16,7%), penalizzate in particolar modo dai dazi USA (storicamente il Paese di maggior peso nel portafoglio export). La cooperativa possiede Agriform USA che sviluppa a fianco del partner importatore negli USA, l’incremento dell’import di formaggi italiani e parallelamente l’accesso a ulteriori quote di importazione. Funzionale allo sviluppo dell’export è l’acquisizione da parte di Parmareggio (2020) del 60% della Bertozzi Corporation of America che si occupa di commercializzare sul mercato statunitense formaggi italiani confezionati in diversi formati, in particolare Parmigiano Reggiano.

6. Trentin 

L’azienda persegue da anni una politica di internazionalizzazione e di diversificazione sui mercati esteri, grazie anche a una gamma di prodotti incentrati sui principali formaggi DOP italiani e una particolare attenzione al servizio. Tale politica ha portato l’azienda a realizzare la gran parte del fatturato all’estero, quasi il 62% nel 2020 (130,7 Mn di euro), in crescita dell’8,7% rispetto al 2019 nonostante l’impatto della pandemia. La società possiede due filiali, Trentin USA che si occupa della commercializzazione di formaggi nel mercato nordamericano e Trentin Deutschland che svolge servizi commerciali pre e post vendita rivolti ai clienti tedeschi. A sostegno delle strategie di sviluppo aziendale, nel 2020 è entrato a regime il nuovo stabilimento produttivo a Pegognaga (MN), in zona DOP per la stagionatura, deposito e lavorazione del Parmigiano Reggiano e di altri formaggi stagionati. 

7. Gennaro Auricchio 

Il gruppo conta 9 unità produttive in Italia e 2 filiali commerciali all’estero e ha una forte propensione all’export con una presenza in oltre 60 Paesi nel mondo tra America, Australia, Europa, Emirati Arabi ed Estremo Oriente. Le vendite estere incidono per oltre il 43% del fatturato complessivo. Gennaro Auricchio detiene il marchio Locatelli negli Usa (il Pecorino Romano Locatelli è fra i più conosciuti nel mercato statunitense) The Ambriola Company, uno dei più grandi importatori e distributori di formaggi italiani e di Prosciutto di Parma negli USA e anche la Hispano italiana, azienda di importazione di prodotti italiani in Spagna.

8. Consorzio Latterie Virgilio 

Il gruppo, specializzato nella produzione, stagionatura e commercializzazione di formaggi grana (Grana Padano, Parmigiano Reggiano e altri duri), conferiti dai soci, realizza all’estero un fatturato pari a 104,5 Mn di euro, circa il 35% del fatturato totale nel 2020. Le vendite relative alle due principali DOP (Grana Padano e Parmigiano Reggiano) incidono per circa il 90% dell’export complessivo. I primi mercati UE in termini di valore sono Germania, Francia e Inghilterra, mentre Stati Uniti e Giappone rappresentano i maggiori mercati extra-UE.

9. Colla

L’azienda, focalizzata nel Parmigiano Reggiano e Grana Padano, realizza quasi un quarto delle vendite sui mercati esteri. Nel 2020 registra una sensibile crescita dell’export (+11,4%) grazie esclusivamente ai Paesi UE (+34%), mentre evidenzia un calo nei paesi Extra UE (-8%) da imputarsi ai dazi USA.  L’azienda, ben posizionata nella distribuzione moderna, ha sviluppato al massimo l’affidabilità, la sicurezza e la costanza qualitativa della produzione e punta su un elevato livello di servizio al trade. Gli investimenti nel nuovo sito produttivo e logistico di Fidenza (PR), in fase di completamento, sono funzionali ai progetti di espansione. 

10. Sterilgarda

Fra i primi produttori nazionali di latte UHT, panna UHT, mascarpone e ricotta, Sterilgarda ha posto alla base della strategia aziendale il raggiungimento di standard qualitativi elevati e costanti, che associati a un’innovativa tecnologia per le produzioni sterili ha permesso un continuo sviluppo delle vendite sui mercati esteri. Presente in 60 Paesi, le esportazioni dell’azienda sono in forte crescita nel 2020 (+29,6%); sfiorano un’incidenza del 25% sul fatturato complessivo e riguardano prevalentemente il mascarpone.