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Tecnologie
Packaging & Tracciabilità

Ilip, azienda del Gruppo ILPA, è stata partner del progetto Ricircola, fornendo vaschette in rPET post-consumo per le carni fresche avicole in MAP e clamshell in rPET post-consumo per il confezionamento di uva.

Abbiamo chiesto a Luigi Garavaglia, Quality Assurance e R&D Manager del Gruppo, di spiegare i motivi di questa partecipazione e di come l’azienda interpreta la sostenibilità del packaging alimentare.

Chi è Ilip e quali tipologie di materiali e packaging alimentare produce?

Ilip fa parte del Gruppo ILPA, realtà presente sul territorio emiliano dal 1962 ed esporta in più di 60 paesi nel mondo.  Produce per la filiera agroalimentare e i settori della ristorazione, del foodservice e della Moderna Distribuzione, ogni tipo di packaging rigido/vaschette e cestelle per carni, ortofrutta e prodotti lattiero caseari (PP, rPET, PS, biopolimeri compostabili).

Come è nata la vostra partecipazione al progetto Ricircola?

La nostra presenza sul territorio e i contatti con le principali Università dell’Emilia-Romagna ci hanno consentito di essere coinvolti sin dall’inizio nel progetto Ricircola. A suo tempo, in forma di ricerca, avevamo già avviato la sperimentazione sul riciclo delle vaschette, che oggi fa registrare una quantità elevata di vaschette multistrato che riducono la frazione utile monomateriale (Corepla ha avviato la separazione della frazione vaschette dalla raccolta differenziata). La raccolta sul punto-vendita, infatti, permette un recupero totalmente utile per un efficace riciclo tray to tray. 

Qual è il vostro approccio ai temi della sostenibilità'?

Da anni Ilip è impegnata sul tema della sostenibilità. Come azienda diamo molto valore alla ricerca. Abbiamo collaborazioni con Università Italiane in molti temi di ricerca e sviluppo. Siamo parte di Unionplast, siamo associati al Consorzio Bioplastica e partecipiamo attivamente in Pro Food. Sviluppiamo il concetto di sostenibilità in tre distinte aree: la riduzione del food waste, la riduzione del packaging waste, l’utilizzo di risorse rinnovabili abbinando anche studi di LCA.

 

Quali soluzioni proponete alle aziende alimentari per un packaging "sostenibile"?

Per quanto riguarda la riduzione del food waste lavoriamo sull’estensione della shelf life, il monitoraggio della qualità, la protezione agli urti e sulla mitigazione della rottura della catena del freddo. Parlando di riduzione del packaging waste invece siamo focalizzati su soluzioni di riduzione del peso, uso di monomateriali, impiego di Pet da riciclo (da bottiglie e vaschette post consumo). E poi sistemi per il riconoscimento e gestione del rifiuto sul punto vendita e sulla progettazione in base a criteri di ecodesign e LCA. In ultimo, siamo presenti anche nel settore dell’utilizzo delle risorse bio-rinnovabili con l’impiego di biopolimeri biodegradabili, compostabili per carni fresche, prodotti caseari, ready meals, monouso e capsule caffè. Di conseguenza, la nostra proposta varia da vaschette ecosostenibili monomateriale alleggerite in rPET, a vaschette ed articoli monouso piatti e bicchieri in biopolimeri compostabili.

 

Francesca De Vecchi 

Tecnologa alimentare OTALL