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Il nuovo regolamento UE in materia di imballaggi, presentato il 30 novembre dal Parlamento Europeo, è atto a ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi monouso e di plastica.

Resta a quota 8 miliardi il fatturato totale dei costruttori italiani di macchine per packaging: nel 2022, secondo i dati preconsuntivi di MECS - Centro Studi di UCIMA (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confezionamento e l’imballaggio), il fatturato complessivo del settore si attesta a 7 miliardi e 986 milioni di euro, in calo del 3% rispetto al risultato registrato nel 2021. Un dato che si attesta di poco sopra il risultato del 2020 (anno della pandemia) e di poco sotto quello del 2019.

Ivano Vacondio, Presidente di Federalimentare, interviene sulla proposta che la Commissione Europea ha pubblicato all’interno del secondo pacchetto economia circolare il 30 novembre scorso in termini di prevenzione, riduzione e riutilizzo degli imballaggi immessi nel mercato, condividendone gli obiettivi generali, ma non i mezzi.

Entro il 2040 bisognerà ridurre di almeno 15% procapite i rifiuti di imballaggio di ogni cittadino europeo che, secondo una stima, ora ne produce circa 180 chili annui.

Alla vigilia degli aggiornamenti del Documento Economico Finanziario (DEF) e della stesura della Legge di Bilancio per il 2023, Unionplast, Associazione all’interno di Federazione Gomma Plastica che rappresenta i trasformatori di materie plastiche, rinnova la sua richiesta di cancellazione della Plastic Tax al nuovo Governo per liberare il potenziale dell’economia circolare, che da un lato si affranca dalla dipendenza estera delle fonti fossili e dall’altra crea posti di lavoro in Italia. 

Il Ministero della Transizione Ecologica ha trasmesso il 27 settembre 2022 lo schema di Decreto Legislativo recante “Disposizioni integrative e correttive al Decreto Legislativo n. 116 del 3 settembre 2020 di recepimento della Direttiva (UE) 2018/851, che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti, e della Direttiva (UE) 2018/852 che modifica la direttiva 1994/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio" alla Commissione Europea per la procedura di notifica prevista dalla Direttiva UE 2015/1535.

La Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'Unione europea ha organizzato il 26 ottobre 2022 al Parlamento europeo la tavola rotonda “Politics meets Nutrition Science”, ospitata dalla Vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno, unitamente a tutte le delegazioni italiane dei gruppi politici del Parlamento. La Commissione dovrebbe proporre un sistema armonizzato di etichettatura fronte pacco nel 2023, con l'obiettivo di incoraggiare diete sane e promuovere un funzionamento più fluido del mercato unico.

Particolarmente adatti a conservare per lunghi periodi di tempo prodotti alimentari, gli imballaggi realizzati in acciaio (banda stagnata e lamierino sottile) e in alluminio sono stati tra le poche tipologie di confezionamento a registrare rispettivamente risultati positivi o stabili perfino nel 2020, confermando nel 2021 un andamento tendenziale in crescita. In base alle prime analisi, la categoria chiude infatti con una produzione in crescita del 4,6% circa, con 850 t/000 prodotte. Il commercio estero vede una nettissima ripresa delle importazioni (+15,6%) mentre l’export cresce del +3,9%.

A casa e fuori casa i surgelati fanno parte delle abitudini alimentari degli italiani. Un mercato con un valore che, all’ultima rilevazione, oscillava fra i 4,4 e 4,7 miliardi di euro, buona parte proveniente dalle vendite nel Retail (68,5%). Ben 9 italiani su 10 dichiarano di utilizzare in cucina prodotti e ingredienti surgelati.

È ormai più di un anno che gli operatori hanno a che fare con l’etichettatura ambientale degli imballaggi introdotta con il decreto legislativo n. 116 del 3 settembre 2020 che, come ormai è noto a tutti, dispone che tutti gli imballaggi siano “opportunamente etichettati secondo le modalità stabilite dalle norme tecniche UNI applicabili e in conformità alle determinazioni adottate dalla Commissione dell’Unione Europea, per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio degli imballaggi, nonché per dare una corretta informazione ai consumatori sulle destinazioni finali degli imballaggi. I produttori hanno, altresì, l’obbligo di indicare, ai fini della identificazione e classificazione dell’imballaggio, la natura dei materiali di imballaggio utilizzati, sulla base della decisione 97/129/CE della Commissione.”

Corepla, il Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli imballaggi in plastica, e CSI S.p.A, società del Gruppo IMQ, organismo di valutazione della conformità su prodotti, materiali, processi, servizi e impianti, hanno sottoscritto un accordo per l’avvio di una collaborazione finalizzata a migliorare la riciclabilità e il recupero di imballaggi e prodotti in plastica. Il progetto prevede la nascita, entro fine anno, di un laboratorio di prova in grado di valutare la selezionabilità e la riciclabilità dei diversi materiali plastici.