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Tecnologie
Sostenibilità & Energia

Il Presidente di FISE Assoambiente Chicco Testa ha commentato i dati contenuti nel rapporto presentato l'11 giugno

Nel 2019 i rifiuti speciali aumentano del 7,3% rispetto al 2018, pari ad oltre 10 milioni di tonnellate. Un aumento importante che viene dopo una crescita registrata anche fra il 2017 e 2018, e che è prevalentemente generato dai rifiuti da costruzione e demolizione (+14%). Crescono i rifiuti non pericolosi, da 133 a 144 mln di tonn., i pericolosi sono sostanzialmente stabili intorno ai 10 milioni. 

Oltre un quarto dei rifiuti speciali sono “rifiuti da rifiuti”, cioè scarti prodotti dalle attività di recupero e smaltimento e dalle attività di bonifica e risanamento ambientale. A questi vanno aggiunti i rifiuti del trattamento delle acque. Dopo quelli da costruzione e demolizione, i “rifiuti da rifiuti” sono il principale flusso di rifiuti nazionale. Dato su cui riflettere per impostare la nostra strategia di economia circolare. 

I dati confermano l'Italia un polo industriale europeo del riciclo, con oltre due terzi dei rifiuti speciali che vanno ad operazioni di recupero. Ci sono però segnali di fragilità del sistema; l’export registra un aumento del 13,4% rispetto al 2018 e circa il 25% è diretto verso recupero energetico e discariche.

La produzione e gestione di rifiuti speciali si concentra nel Nord Italia, dove si genera il 57,6% del totale dei rifiuti delle attività economiche. Nella sola Lombardia viene smaltito il 26% del totale rifiuti speciali italiani, e questo dato seganla uno squilibrio territoriale nord-sud ancora molto forte. 

Rispetto al 2018, aumenta di circa 280.000 tonnellate la produzione di fanghi da depurazione civile, segno che i processi di depurazione si stanno diffondendo ancora. La maggior parte dei fanghi, però, viene ancora oggi avviata a smaltimento e non a recupero.