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Secondo alcune stime il primo operatore del mercato mondiale della soia realizzerebbe un giro d’affari di circa 150 miliardi di euro. Quindi, premesso che un produttore latte medio effettua investimenti per migliaia di euro, che una società lattiero-casearia investe per milioni e una multinazionale investe in miliardi. Secondo Voi, il titolare del 50% del mercato mondiale della soia di quale capacità d’investimento dispone annualmente per difendere il suo giro di affari, o per crearne di nuovi? Ecco, anche da queste capacità nascono i finanziamenti alle nuove biotech corporations. E siate pur certi che questi nuovi investimenti non sono interessati ai liquidi con il 12,5% di solidi, interessa poco spostare acqua.

Panta rei os potamos - tutto scorre (cambia) come un fiume”, diceva il filosofo Eraclito vissuto tra il VI e il V secolo a.C. a Efeso, città ionica della penisola dell’Anatolia, parte dell’odierna Turchia. Il famoso aforisma attribuito al filosofo – ma che in realtà non è presente nei suoi scritti conosciuti – che a distanza di millenni è diventato anche uno dei più radicati e abusati cliché linguistici, continua nonostante tutto a confermare la sua validità, esprimendo l’eterno mutare della realtà, paragonando quest’ultima a un fiume che sembra rimanere uno e identico, ma che in effetti è in continuo divenire.

Nel contesto istituzionale del Ministero di Grazia a Giustizia, si è insediato, il 30 maggio scorso, il nuovo Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Tecnologi Alimentari.

Il Consiglio Nazionale che ho l’onore di presiedere si appresta a passare il testimone al nuovo Consiglio che, a seguito delle elezioni, sarà nominato proprio in questi giorni. Personalmente chiudo il mio mandato con la consapevolezza, e un pizzico d’orgoglio, per il lavoro svolto dal 2020 ad oggi.

Dove e quando si parla della domanda del mercato sovente scatta, inesorabile, la trappola del nuovo prodotto multifunzionale. I funzionari della ricerca e sviluppo, adombrando la potenzialità del brevetto internazionale, si assicurano la scrivania almeno per la durata del progetto.

Un antico proverbio recita “l’abito non fa il monaco”, ma quando parliamo di cibo e del “vestito” che lo avvolge, ovvero del suo imballo, possiamo dire che una simile affermazione, non è del tutto corretta.

Einmal ist Keinmal (tanto vale che ciò che accade una volta sola non accada neanche) ripeteva il giovane Tomas nel romanzo “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Kundera, riferendosi alla trascurabile importanza delle nostre decisioni.

Lo stato attuale e le prospettive per il futuro della filiera alimentare si manifestano come problematiche cruciali per la società moderna, che necessitano di grande attenzione e interventi strutturali a tutti i livelli e da attuarsi in tempi velocissimi. 

Attivare tutte le necessarie sinergie per un’azione quanto più partecipata e coordinata in ambito agricolo e agroalimentare, nell’ottica di una sussidiarietà che assume così una portata centrale.

L’autunno è la stagione dei funghi. Ma si sa che il bosco non è sempre generoso, soprattutto quando ha appena affrontato una delle estati più siccitose del millennio.

Ci stiamo avvicinando verso la fine anche di quest’anno che ci ha visti alle prese con tantissime “novità” più o meno preannunciate.  Abbiamo iniziato il 2022 speranzosi e con un forte rilancio che, dopo la dolorosa crisi sanitaria, ci proiettava verso nuovi traguardi e opportunità, ma ci siamo presto trovati in un’altra crisi, altrettanto pericolosa, innescata dalla guerra, poi incrementata dalla speculazione di alcuni network produttivi ed economico-finanziari, trascinando l’aggravarsi della situazione.