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Il progetto MultiBioCoat, dedicato al food packaging ecosostenibile, è stato premiato a UniMi Innova, il primo hub dell’innovazione targato Università degli Studi di Milano.

Numerosi i materiali innovativi oggetto di studio per ridurre sempre di più l'impatto ambientale. In Italia, per ora, l'attenzione si concentra soprattutto su carta e plastica riciclata. 

Il blocco Ue alla plastica monouso colpisce in modo indiscriminato anche le plastiche biodegradabili e i contenitori di carta per liquidi.

I vasetti della gamma Yomo Intero di Granarolo diventano in carta 100% riciclabile.

Abbiamo chiesto a Luca Ruini, presidente di CONAI, il Consorzio Nazionale Imballaggi, quale futuro prevede per gli imballaggi alimentari e quale sarà il ruolo del Consorzio. 

Entro il 2022 l'UE dovrà decidere un modello unico di etichetta nutrizionale da adottare in tutti i Paesi membri. Germania, Francia e Belgio hanno già adottato il Nutriscore, progetto al quale l'Italia è contraria, giudicandolo penalizzante per l'export dei propri prodotti.

Oltre alla normativa specifica relativa ai macchinari, è necessario che l’operatore del settore alimentare, in qualità di responsabile della sicurezza degli alimenti, rispetti anche la normativa riguardante i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari (MOCA) che trova il suo cardine nel Regolamento (CE) n. 1935/2004.

Gli imballaggi attivi rientrano nella categoria degli imballaggi funzionali cioè soluzioni di packaging nei quali si prevede l’uso di materiali o accessori di imballaggio in grado di svolgere una funzione attiva ed aggiuntiva rispetto alla tradizionale funzione di contenimento e protezione. 

I processi tecnologici convenzionali per la stabilizzazione di alimenti o bevande consistono in trattamenti termici di pastorizzazione o sterilizzazione, attraverso cui viene garantito l’abbattimento della carica microbica. Tuttavia, tali trattamenti determinano variazioni cromatiche, di odore e di sapore, oltre a perdite di costituenti termolabili. Una tecnologia innovativa, alternativa alla pastorizzazione, prevede l’utilizzo delle alte pressioni idrostatiche (HPP).

L’andamento del settore è legato a quello del comparto alimentare, con una produzione che nel 2019 si è attestata a 2.870 milioni di euro, con un calo dell’1,2% rispetto all’anno precedente, ed è caratterizzato da una elevata propensione all'export (71% della produzione nazionale), nonostante una frenata del 2,9%.

Non vi è dubbio che le preoccupazioni per i cambiamenti climatici e l'inquinamento ambientale stiano fortemente orientando le scelte di packaging verso materiali più ecosostenibili. Come dimostrato in numerosi articoli scientifici, la nanocellulosa (NC) è un materiale di origine naturale, biodegradabile e non tossico, le cui proprietà di barriera ai gas, di resistenza termica e meccanica sono competitive rispetto a quelle delle materie plastiche sintetiche e in molti casi nettamente superiori. Tuttavia, la sensibilità della NC all’umidità e il suo comportamento non termoplastico rappresentano un grosso ostacolo per una ampia diffusione nel settore del confezionamento alimentare.