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Il 50% delle vendite avviene nei supermercati; nel Regno Unito e in Germania le maggiori vendite in valore. La crescita è stata di 7 miliardi. A trainare il settore oggi sono categorie funzionali e orientate alla salute.

I dati sono stati diffusi da Circana, che ha analizzato i dati di vendita al dettaglio di sei mercati chiave: Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito, e include 628 segmenti tra snack dolci, salati, freschi, surgelati e funzionali. La ricerca “Snack Unwrap: The Insatiable Craving for Growth” evidenzia come oggi gli snack rappresentino il 40% del valore delle vendite di alimentari confezionati in Europa. Come accennato nel titolo, nel suo complesso il mercato europeo degli snack ha raggiunto un valore di 234 miliardi di euro nel 2024, in crescita del +2,9% su base annua, con un incremento di 7 miliardi di euro, nonostante i volumi venduti siano rimasti stabili a 115 miliardi di unità.

La crescita dei volumi è guidata da categorie funzionali e orientate alla salute, come: Cereali e barrette per la colazione (83,6 milioni; +6,0%), Frutta secca e disidratata (160,2 milioni; +4,9%), Formaggi (478,4 milioni; +3,1%), Yogurt (303,2 milioni; +3,5%).

Ananda Roy, SVP Thought Leadership ed Europe CPG Growth Advisor di Circana, ha espresso un interessante parere qualitativo spiegando: “La corsia degli snack è diventata lo specchio dello stile di vita moderno, plasmata da nuove tendenze legate a dieta, abitudini e momenti di consumo che vanno oltre quelli tradizionali. Per restare rilevanti, i brand globali devono bilanciare gusti locali con motivazioni di consumo universali come piacere, praticità e benessere. Il successo non si misura solo in quote di mercato, ma in capacità di essere rilevanti. Per vincere, bisogna trattare meno gli snack come una categoria e più come una cultura: fluida, ibrida e in continua evoluzione.”

Le tendenze in atto

Dalle opzioni ad alto contenuto proteico o per la salute intestinale, agli snack minimamente processati, i consumatori compiono scelte più intenzionali, alla ricerca di energia, equilibrio o comfort.

Aumentano le proposte con la formula “piacere sì, ma dalle porzioni controllate” e le alternative plant-based, insieme ai trend virali e alle occasioni social a dimostrazione che la crescita odierna non è legata solamente alla mera funzione ma anche all’emozione suscitata.

I supermercati continuano a dominare il mercato europeo degli snack, rappresentando il 50% del valore complessivo delle vendite e una crescita del +2,1% nei volumi. I discount rivestono un ruolo sempre più importante, generando 44 miliardi di euro di vendite e registrando crescita sia in valore che in volume. Al contrario, i negozi di prossimità mostrano un calo nei volumi, mentre gli ipermercati restano stabili. Siti eCommerce e canali specializzati più piccoli, pur con una quota complessiva minore, registrano i tassi di crescita più elevati.

Il confronto tra i Paesi

I Paesi Bassi (44,6%) e l’Italia (43,2%), tra i sei principali mercati europei, vantano le quote valore più alte per gli snack, confermando il forte orientamento dei consumatori verso questa categoria.

Nel frattempo, la Germania (60 miliardi di euro; +2,5%) e il Regno Unito (53 miliardi di euro; +3,6%) guidano per vendite totali in valore, riflettendo la maturità dei rispettivi mercati e il ruolo centrale degli snack nelle principali economie del ramo beni di largo consumo europeo.