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Unione Italiana Food ha diffuso i “numeri” dei prodotti che nel mese di dicembre vedono il momento più importante dell’anno. Non solo panettoni, pandori e torroni. Anche la pasta e il pesce, i biscotti nei periodi di festa raggiungono numeri incredibili.

Partendo dai dati produttivi generali l'Associazione che rappresenta 26 categorie merceologiche dell'industria alimentare italiana, ricorda che nel 2024 l’industria italiana ha realizzato 3,5 milioni di tonnellate di pasta, 1,5 milioni di tonnellate di prodotti da forno e dolciari, oltre 380mila tonnellate di cacao e cioccolato.

Un patrimonio che, vale la pena ribadirlo, proprio a Natale, trova la sua massima espressione. Entrando nel dettaglio, i dati NielsenIQ evidenziano infatti come per molte categorie alimentari dicembre rappresenta uno dei mesi più impattanti in termini di consumo.

Non solo panettone e pandoro

Sono il simbolo indiscusso del Natale: oltre 33 milioni di pezzi venduti nel solo mese di dicembre, che rappresentano il 70% dei consumi annui, a dimostrazione di un legame fortissimo tra questi prodotti e la ritualità natalizia. Per 8 italiani su 10 sono infatti i veri protagonisti delle tavole, chiamati a chiudere gli abbondanti pasti delle feste. Nell’eterna sfida tra i due grandi lievitati, è il pandoro a conquistare la preferenza della maggioranza, scelto dal 52,6% dei consumatori, contro il 47,4% che continua a prediligere il panettone.

Ma pur restando icone indiscusse della celebrazione natalizia, sempre più spesso escono dai confini del calendario, trasformandosi in una “dolce coccola” per il 65,4% degli italiani, mentre il 56% ne apprezza bontà e versatilità anche nei mesi lontani dal Natale. Non sorprende, quindi, che 5 italiani su 10 dichiarino di averne aumentato il consumo anche prima e dopo le festività.

Svolgono anche un ruolo fondamentale come “ambasciatori dell’italianità” nel mondo: nel 2024 l’export ha raggiunto 13.468 tonnellate per un valore di 113 milioni di euro, con l’Europa (Francia, Germania, Belgio, Svizzera e Regno Unito) come primo mercato, seguita da Stati Uniti, Canada, Australia, Brasile e Argentina.

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Ma tra i dolci tipici del periodo natalizio non può mancare il torrone. Di questo speciale prodotto a base di albume d’uovo, zucchero, miele e mandorle tostate vengono vendute 1.600 tonnellate nel solo mese di dicembre, che corrispondono al 25% del consumo annuo, confermando la tradizione che lega questo alimento al Natale.

Tra i piaceri più riconoscibili del periodo natalizio, poi, il cioccolato occupa un posto privilegiato. Nel solo mese di dicembre si consumano 18 mila tonnellate tra tavolette e praline, e accanto al cioccolato crescono anche le creme spalmabili dolci, che raggiungono 4.900 tonnellate, spesso protagoniste delle colazioni e dei momenti di condivisione. Praline e specialità al cioccolato si confermano apprezzate tanto sulle tavole italiane quanto sui mercati internazionali: le esportazioni italiane di cacao e cioccolato nel 2024 hanno raggiunto 414.940 tonnellate (+4,9%), per un valore di 2.883 milioni di euro (+17,2%), consolidando la reputazione dei dolci italiani nel mondo.

Non solo dolci

Simbolo dell’identità gastronomica nazionale, la pasta rappresenta una costante sulle tavole degli italiani e a Natale si conferma emblema di convivialità, condivisione e rafforzamento dei legami familiari. Ravioli, cannelloni, lasagne o primi di pesce: ogni regione custodisce le proprie tradizioni, ma al di là delle differenze territoriali c’è un filo comune che unisce tutte le famiglie italiane, ed è proprio la pasta, presente immancabilmente nei menu delle feste. Non a caso, l’Italia è il Paese con il più alto consumo al mondo, con 23,3 kg pro capite all’anno, che nel mese di dicembre sono 1,5 kg a testa tra pasta di semola, pasta all’uovo e pasta ripiena. Si tratta di circa 15 piatti di pasta a persona, a conferma di un rapporto profondo, quotidiano e identitario che si rafforza nei momenti di gioia.

Sulle tavole della Vigilia non può poi mancare il pesce, con il surgelato che si afferma come una scelta pratica e coerente con la tradizione. Grazie alle sue caratteristiche di conservabilità, riduzione degli sprechi e mantenimento di gusto e valori nutrizionali, il pesce surgelato consente di organizzare la spesa in anticipo, evitando la concentrazione degli acquisti nelle giornate più affollate che precedono le feste. A dicembre se ne consumano 8.200 tonnellate, pari a una o due porzioni a testa, quantità che rispecchia il ruolo centrale di questo prodotto nei menu della Vigilia.

Ma non basta…

Biscotti e basi per torte accompagnano colazioni senza fretta e pomeriggi dedicati alle preparazioni casalinghe. Un’abitudine che trova riscontro nei numeri: a dicembre si acquistano 33 mila tonnellate di biscotti, ma è un successo che non si esaurisce con il Natale. Nel 2024 la biscotteria si è confermata il segmento più rilevante dei prodotti da forno, con una produzione complessiva di 745.410 tonnellate, pari a oltre la metà dell’intero comparto, e un valore che raggiunge 3,8 miliardi di euro, in crescita rispetto all’anno precedente (+0,6%).

Non solo prodotti finiti, cresce infatti l’interesse per le basi pronte per dolci e preparazioni da forno. I preparati per torte, con circa 200 mila confezioni vendute, rispondono a un’esigenza di creatività domestica che trova nel periodo natalizio il suo momento di massima espressione.