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Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha stanziato 300 milioni di euro a valere sul "Fondo per il sostegno alla transizione industriale", con l’obiettivo di sostenere i programmi di investimento delle imprese nella tutela ambientale.

 Le aziende che operano sul territorio italiano possono presentare le domande per richiedere i contributi a sostegno della transizione green previsti dal “Fondo per il sostegno alla transizione industriale” che ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE nella lotta ai cambiamenti climatici.

L’operatività del Fondo è disciplinata dal decreto ministeriale 21 ottobre 2022 del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro della transizione ecologica.

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy (nuova nomenclatura del Mise) ha recentemente stanziato 300 milioni di euro a valere sul "Fondo per il sostegno alla transizione industriale", con l’obiettivo appunto di sostenere i programmi di investimento delle imprese nella tutela ambientale.

Le imprese, in particolare quelle che operano nei settori estrattivo e manifatturiero, possono chiedere agevolazioni nella forma del contributo a fondo perduto, per programmi di investimento che perseguono l'efficientamento energetico, il cambiamento fondamentale del processo produttivo, l'installazione di impianti da autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, idrogeno e impianti di cogenerazione ad alto rendimento, la riduzione dell’utilizzo delle risorse tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate.

La domanda

transizione industriale is 169Il requisito principale è sostanzialmente costituito dal totale complessivo delle spese ammissibili previste dal programma di investimenti, che deve essere compreso tra 3 a 20 milioni di euro. Le imprese possono presentare una singola domanda per unità produttiva, indipendentemente dalla pluralità di obiettivi ambientali perseguiti dal programma di investimento. La domanda per accedere al contributo può essere inviata solo per via telematica attraverso lo sportello di Invitalia, dal 10 ottobre (ore 12) al 12 dicembre 2023 (ore 12).

La dotazione iniziale di 300 milioni di euro sarà ripartita attraverso una procedura valutativa a graduatoria atta a determinare l’ordine di ammissione alle valutazioni istruttorie delle domande presentate. Il 50% delle risorse annualmente destinate al Fondo è riservata alle imprese energivore (ovvero quelle inserite nell’elenco tenuto dalla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali – CSEA, relativo alle imprese a forte consumo di energia ai sensi dell’articolo 19, comma 2, della legge 20 novembre 2017, n. 167).

Oggetto dei programmi di investimento

In linea generale i programmi di investimento devono essere volti al perseguimento, in via esclusiva, di un miglioramento in termini di tutela ambientale dei processi aziendali. Non sono ammessi interventi che determinano un aumento della capacità produttiva, fatti salvi gli aumenti derivanti da esigenze tecniche, qualora non superiori al 2% rispetto alla situazione precedente all’intervento.

Devono inoltre perseguire almeno una delle seguenti finalità:

  1. una maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’articolo 38 del GBER o un cambiamento fondamentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli articoli 14 e 17 del Regolamento GBER. È prevista anche l’ammissibilità di spese accessorie, nel limite del 40%, connesse all’installazione di impianti da autoproduzione di energia da Fonti Rinnovabili, idrogeno e impianti di cogenerazione ad alto rendimento, ai sensi dell’articolo 41 del Regolamento GBER.
  2. un uso efficiente delle risorse, attraverso una riduzione dell’utilizzo delle stesse anche tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’articolo 47 del GBER o un cambiamento fondamentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli articoli 14 e 17 del Regolamento GBER.

I programmi devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di accesso al Fondo, prevedere spese complessive ammissibili di importo compreso tra 3 milioni di euro e 20 milioni di euro ed essere realizzati entro 36 mesi dalla data di concessione del contributo (con una eventuale proroga del termine di ultimazione del programma non superiore a 12 mesi). Entro tale termine dovrà intervenire anche l’entrata in funzione e la piena operatività degli investimenti oggetto dei programmi di sviluppo agevolato.

Spese ammissibili e agevolazioni

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento di cui all’articolo 7 del Decreto del 21 ottobre 2022 relative all’acquisto e alla costruzione di immobilizzazioni, come definite agli articoli 2423 e seguenti del codice civile, che riguardino: suolo aziendale e relative sistemazioni (entro il 10% dell’investimento totale ammissibile); opere murarie e assimilate (nel limite del 40% dell’investimento totale ammissibile e solo se funzionali agli obiettivi ambientali); impianti e attrezzature varie di nuova fabbricazione; programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate. La misura ammette, inoltre, le spese per la formazione del personale come le spese relative a formatori e partecipanti alla formazione connessi al progetto e costi servizi di consulenza e le spese di personale.

Le agevolazioni sono concesse, nella forma del contributo a fondo perduto, alle condizioni ed entro i limiti delle intensità massime di aiuto previste dal Regolamento GBER e dalla sezione 2.6: “Aiuti a favore della decarbonizzazione» del “Quadro temporaneo” (sopra specificato). Il contributo concesso è variabile a seconda dei casi con percentuali che possono variare dal 30% fino al 45% delle spese ammissibili oppure dell’intero investimento. Per le casistiche complete rimandiamo alla documentazione presente sul sito ministeriale (https://www.mimit.gov.it/it/incentivi/fondo-per-il-sostegno-alla-transizione-industriale).

La graduatoria finale

Il punteggio attribuibile a ciascun programma di investimento è determinabile sulla base dei risultati ottenuti a seguito della realizzazione del programma di investimenti in diversi ambiti ambientali.

I risultati ottenuti a seguito della realizzazione degli investimenti, come individuati nella relazione tecnica economica, sono valorizzati mediante l’utilizzo di indicatori specifici in relazione a ciascuno dei diversi ambiti ambientali. Laddove si presentino situazioni di parità di punteggio, sarà data preferenza alla domanda di agevolazione il cui contributo agevolativo risulti più contenuto. La graduatoria finale sarà resa disponibile nella sezione dedicata sul sito internet del Soggetto Gestore, pubblicata entro 30 giorni dal termine finale per la presentazione delle domande di agevolazione. Le domande sono avviate alla fase di valutazione istruttoria secondo l’ordine conseguito in graduatoria. Le domande valutate positivamente saranno ammesse alle agevolazioni fino a concorrenza delle risorse disponibili.

di Franco Metta