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Attualità
Salute & Nutrizione

L’allarme degli esperti in occasione della giornata nazionale dedicata alla sensibilizzazione sull’importanza di mangiare vegetali e diffondere la consapevolezza della loro diversità e necessità in una dieta sana ed equilibrata, il 17 giugno. Uno studio ha evidenziato come coloro che, negli anni, hanno seguito un regime alimentare più vario ed equilibrato, includendo i vegetali, sono invecchiati meglio.

I dati dell’Osservatorio Nestlé dicono che il problema inizia in tenera età con circa la metà dei bambini che non mangia verdure e legumi. E anche questo condiziona la spesa degli adulti e può portare all’allontanamento da un regime alimentare variegato. Con pesanti conseguenze come spiega la Prof.ssa Laura De Gara dell’Università Campus Bio-Medico di Roma: “Le verdure non sono semplici contorni, ma alimenti con molte proprietà nutrizionali in grado di contribuire alla salute del nostro organismo. Se i bimbi li rifiutano s’impoverisce l’alimentazione di tutta la famiglia”.

L’Eat Your Vegetables Day è una ricorrenza nata negli Stati Uniti con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sull’importanza di mangiare, in una dieta sana ed equilibrata, le verdure. Gli esperti lanciano l’allarme su un tema troppo spesso sottovalutato; abitudini e comportamenti alimentari scorretti, a lungo andare, potrebbero avere un impatto significativo.

Uno studio di 30 anni

Ad avvalorare la tesi è anche un recente studio sulla longevità pubblicato sulla rivista Nature Medicine, che, per un periodo di 30 anni ha monitorato le diete e il processo d’invecchiamento di oltre 100mila persone di mezza età, scoprendo che, raggiunti i 70 anni, solo il 10% dei partecipanti alla ricerca mostrava un “invecchiamento sano”, considerando, oltre a problematiche di tipo fisico (come difficoltà a deambulare, diabete, patologie cardiache, problemi di pressione e patologie croniche di varia natura) anche sofferenze di natura cognitiva come carenze di memoria e stati depressivi. Lo studio ha altresì evidenziato come coloro che, negli anni, hanno seguito un regime alimentare più vario ed equilibrato, includendo i vegetali, sono invecchiati meglio. Otto, in particolare, sono i regimi alimentari che hanno reso i migliori risultati, tra questi vi è anche la dieta mediterranea. In generale a essere premiati sono stati i regimi alimentari che, maggiormente, hanno favorito la varietà.

A trarre beneficio dal maggior consumo di alimenti di origine vegetale è anche l’organo fondamentale: il cuore. Un recente studio clinico, condotto su 153 soggetti che presentavano congiuntamente ipertensione e malattie renali croniche, pubblicato dall’American Journal of Medicine, ha infatti rilevato come, tra i regimi anti-infiammatori e specifici per il benessere dei reni, solo quelli che includevano una maggior quantità di verdura e frutta (da 2 a 4 porzioni al giorno) contribuivano a migliorare anche la salute cardiovascolare.

I vegetali, insomma, sono un vero e proprio elisir di giovinezza e la disaffezione dei più piccoli è una minaccia ad ampio spettro. Ne è convinta la prof.ssa Laura De Gara, presidente della Laurea Magistrale in Nutrizione Umana e prorettore vicario del Campus Bio-Medico di Roma: “Le verdure non sono semplici contorni ma veri e propri alleati per la nostra salute, alimenti ricchi di vitamine e altri micronutrienti anche in grado di proteggerci da malattie croniche e allungare la nostra vita. Vanno consumate ogni giorno, in varietà e quantità adeguate, per dare gusto e colore alla tavola e, al tempo stesso, prevenire rischi per il futuro. Fare in modo che i nostri figli, e in generale i nostri cari, siano in grado di apprezzare questi cibi è un dovere educativo e una responsabilità verso la propria famiglia ma anche nei confronti delle nostre comunità. Tollerare abitudini alimentari scorrette o diete poco varie e povere di vegetali espone a maggiori rischi di dover ricorrere a farmacoterapia in futuro, incidendo sui costi dei sistemi sanitari. E questo vale anche per i giovanissimi, tra i quali maggiore, purtroppo, è la propensione a ignorare o a rifiutare i vegetali come componenti essenziali del loro regime alimentare”, conclude De Gara.

Il fenomeno dell’allontanamento da verdure e legumi, infatti e come illustra l’Osservatorio Nestlé, riguarda tutte le fasce di età, ma è particolarmente rilevante tra i più piccoli. I quali, peraltro, mostrano di avere difficoltà anche con altri alimenti quali pesce (31,4%), cereali (20,3%), carne (19,3%) e frutta (16,9%). Si tratta, purtroppo, di altri ingredienti che contribuiscono a variare e a rendere più salutare l’alimentazione quotidiana. Questo è significativo perché, sempre secondo i dati dell’Osservatorio Nestlé, sono spesso i bambini a determinare il contenuto del carrello della spesa: in 6 famiglie su 10 (58,5%) infatti sono i bambini che accompagnano la figura di riferimento (nella maggior parte dei nuclei, il 49,2%, si tratta della madre, mentre più raramente, solo in 3 casi su 10, viene coinvolto anche il papà) al supermercato, indirizzandone inevitabilmente anche gli acquisti, mentre sono meno di 4 su 10 (37,2%) le famiglie nelle quali non si evidenziano problemi a gestire l’alimentazione dei figli.