Un settore innovativo e di frontiera che ha un ruolo sempre più importante in Italia. Si inserisce in questo contesto un’importante collaborazione tra il CONOE e il dipartimento di biotecnologie industriali della Bicocca di Milano.
Il CONOE, Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti e il Corso di Studi in Biotecnologie Industriali del Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca hanno annunciato una collaborazione per valorizzare la filiera della rigenerazione degli oli vegetali esausti, la nuova frontiera della bioeconomia circolare.
Nel 2023 l’insieme delle attività connesse alla Bioeconomia in Italia ha generato un valore della produzione pari a 437,5 miliardi di euro, occupando circa due milioni di persone. Nel complesso la bioeconomia vale 1.751 miliardi di euro e l’Italia incide per il 10% del totale.
Favorire il dialogo tra accademia e industria significa rafforzare le basi di un’economia capace di generare valore, tutelare la biodiversità e promuovere una crescita sostenibile.
Formazione e ricerca
La collaborazione prevede l’attivazione di progetti di avvicinamento al mondo del lavoro e di tirocini sperimentali e tesi di ricerca presso aziende consorziate CONOE, un comparto strategico per la produzione di biocarburanti e lo sviluppo di nuovi materiali a basso impatto ambientale, come ad esempio le nuovissime micro bio-plastiche.
Grazie a questa partnership, le studentesse e gli studenti di Biotecnologie Industriali avranno l’opportunità di:
- approfondire i processi industriali di recupero e trasformazione degli oli esausti in materie prime seconde;
- partecipare a progetti di ricerca sui processi di trattamento e ottimizzazione;
- analizzare il riutilizzo degli scarti della filiera secondo logiche di sostenibilità;
- contribuire allo sviluppo di applicazioni innovative, tra cui biodiesel, glicerina per saponificazione, lubrificanti ecosostenibili e altri prodotti industriali derivati.
Una delle attività di ricerca riguarderà la caratterizzazione e tracciabilità del POME (Palm Oil Mill Effluent) e altre materie prime in ingresso nella filiera biodiesel. L’obiettivo è quello di analizzare e certificare la qualità e la sostenibilità delle materie prime utilizzate, migliorando la trasparenza e l’efficienza dell’intera catena di produzione dei biocarburanti. Il POME può diventare una risorsa preziosa: da scarto potenzialmente inquinante a fonte di energia rinnovabile e di materie prime bio-based utili per la produzione di biodiesel, biogas e altri bioprodotti.

“Questa collaborazione rafforza l’impegno del CONOE nel promuovere una filiera di rigenerazione degli oli esausti sempre più efficiente e sostenibile. Investire sui giovani significa investire sul futuro dell’economia circolare italiana” dichiara Tommaso Campanile, Presidente del CONOE.
“È un progetto che unisce università e industria in una logica di innovazione e formazione avanzata. Gli studenti potranno confrontarsi con casi reali di bioeconomia applicata, sviluppando competenze altamente richieste dal mercato del lavoro”, commenta la Prof.ssa Laura Cipolla del Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.