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Cambiamenti climatici che causano fenomeni meteorologici estremi, guerre in Medio Oriente e in Ucraina che impattano la logistica di import-export e infine la piaga del caporalato che è tornata in primo piano: sono alcune delle principali sfide emerse nell’ultimo periodo sul fronte della sicurezza alimentare a livello mondiale.

Oggi il peso del biologico nella GDO italiana è pari solo al 3% del totale mercato alimentare, ,ma rappresenta un giro d’affari da 2,1 miliardi e quasi il 90% delle famiglie acquista prodotti biologici almeno una volta all’anno. Sono i dati  del settore rappresentato da Assobio, l’Associazione Nazionale delle Imprese di Trasformazione e Distribuzione dei Prodotti Biologici, che ha tenuto a Bologna l’annuale Assemblea dei Soci.

Come in tutti i settori, anche in quello agroalimentare, le tecnologie digitali giocano un ruolo chiave, offrendo numerosi vantaggi, tra cui maggiore efficienza, migliore qualità e sicurezza dei prodotti, riduzione degli sprechi e maggiore sostenibilità ambientale.

Un progetto per l’utilizzo di biomasse di origine biologica per con la partecipazione del Consiglio per la ricerca in agricoltura, CREA, in un’ottica di economia circolare con l’obiettivo di ridurre sia i costi di produzione sia le emissioni di gas serra. HORIZON BBioNets durerà 3 anni e coinvolge sei Paesi europei.

Il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha comunicato una “eccezionale partecipazione delle imprese” alla cosiddetta misura Parco Agrisolare pensata per la transizione energetica del settore senza consumare suolo agricolo.

L’analisi The European House- Ambrosetti realizzata in occasione dell’8° edizione del Forum “La Roadmap del futuro per il Food&Beverage”, rileva come l’Italia sia ultima tra le 4 grandi economie europee per dimensione media raggiungendo solo un terzo dei ricavi medi delle imprese tedesche e la metà di quelle spagnole.

L’Istituto Nutrizionale Carapelli, Fondazione ETS, nasce con l’obiettivo di contribuire alla ricerca scientifica e alla divulgazione del valore dell’olio di oliva. Coerentemente con questa missione ha organizzato in collaborazione con l’Università di Firenze ed il Green Office dell’ateneo fiorentino l’incontro dal titolo “Olio extra vergine di oliva: un pilastro della nutrizione sostenibile” durante il Festival dello Sviluppo Sostenibile.

Al via la prima sperimentazione utilizzando le TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita, ovvero senza inserimento di materiale genetico esterno) a cura dell’Università Statale di Milano. L’obiettivo è di ottenere un riso più resistente in generale, e in particolare al fungo responsabile della malattia del brusone.

L’impronta ambientale misura quanta superficie in termini di terra e acqua la popolazione umana necessita per produrre, con la tecnologia disponibile, le risorse che consuma. Un quarto dell’impronta della produzione alimentare è rappresentato dallo spazio necessario per l’allevamento di bovini e la produzione di latticini.

L’utilizzo di diverse fonti energetiche e di soluzioni per abbassare i consumi e, quindi, i costi energetici, contribuisce alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Per progettare e attuare politiche di carbon management efficienti è fondamentale la corretta misurazione dell’impatto climatico aziendale.

In Italia ci sono 14.000 cestini “RiVending” per il recupero e il riciclo di bicchierini e bottiglie in PET dei distributori automatici, e 2.500 le aziende che hanno aderito al progetto di economia circolare. Le regioni più virtuose sono Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.