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Il concetto di qualità degli alimenti introdotto a metà degli anni Settanta – in teoria – riconosceva ai produttori le incentivazioni per migliorare la qualità dei prodotti agroalimentari. In pratica qualcosa è stato fatto nel comparto lattiero-caseario tramite l’introduzione di parametri fisico-chimici e igienico-sanitari.
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Nel 1860 – all’Unità d’Italia – i caseifici erano più di un milione! I produttori di latte producevano il proprio formaggio e il burro, come e dove potevano: nelle capanne, a fianco delle stalle, spesso nelle cucine di famiglia. Le produzioni erano consumate in proprio e il commercio, quando possibile, avveniva principalmente in sede locale.
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Negli ultimi anni, il settore alimentare ha assistito a un crescente interesse per le tecnologie innovative volte a migliorare la sicurezza e la qualità degli alimenti, riducendo al contempo l’impatto ambientale e i costi energetici. Tra queste, l’uso del plasma freddo, noto anche come plasma non termico (NTP), per la decontaminazione microbica rappresenta una delle soluzioni più promettenti.
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È tempo di fare un bilancio onesto del nostro settore, cercando di evitare le solite metafore gastronomiche che tanto ci piacciono, anche se confesso, avevo già preparato almeno tre battute sulla “ricetta del successo”. L’innovazione tecnologica ha ridefinito il nostro lavoro quotidiano.
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Secondo i dati disponibili, l’Italia esporta oltre il 45% del formaggio prodotto: 600.000 tonnellate su un totale di 1.300.000 prodotte. Con formaggi DOP, burrate e mozzarelle in bella evidenza. Ovviamente i dati sono interpretabili in diversi modi e maniere.
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La ricerca di The European House - Ambrosetti, realizzata in occasione dell''8° forum 'La Roadmap del futuro per il Food&Beverage' di Bormio, attesta che l'impatto dell'italian sounding pesa su tutte le regioni italiane. Le più colpite sono nell’ordine: la Lombardia con un impatto economico negativo di 10,2 miliardi l'anno, seguita da Veneto (10 miliardi), Emilia-Romagna (9,9 miliardi) e Piemonte (8,7), ma anche le altre regioni non sono indenni.
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Molti ricordano le Mozzarelle blu che nel 2010 dalla Germania si diffusero anche in Italia. Il responsabile fu identificato in Pseudomonas fluorescens veicolato dall’acqua di processo. Alcuni ricercatori precedentemente avevano indicato 106 ufc di Pseudomonas per g di mozzarella come limite di accettabilità della contaminazione, raggiunto il quale dovrebbe essere considerata finita la durata di conservazione.
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Secondo dati facilmente reperibili via internet gli assetti bancari delle prime dieci banche mondiali sommano a circa 40 trilioni di USD. Le prime quattro cinesi ne sommano 22. La quinta e la sesta sono statunitensi con circa 7. Completano la prima decina: una banca inglese e una giapponese con quasi 6, e due francesi con altri 5 trilioni di USD.
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Quest’estate c’è stato un massiccio ritiro di uova a causa di un rischio microbiologico legato alla contaminazione da Salmonella. Il Ministero della Salute ha disposto il richiamo di diverse partite di uova distribuite da noti marchi e prodotte principalmente in uno stabilimento della provincia di Bergamo.
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In un’era di rapidi cambiamenti tecnologici e sociali, la figura del Tecnologo Alimentare (TA) si trova a un crocevia critico: mentre le sfide sono numerose e talvolta intimidatorie, le opportunità di innovazione e di impatto positivo non sono mai state così grandi. Secondo il rapporto McKinsey 2021, l’industria alimentare potrebbe generare fino a 200 mld $ in valore aggiunto entro il 2030 grazie a nuove tecnologie e trasformazione digitale. .
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Secondo alcuni consulenti digitali l’intelligenza artificiale sta arrivando in caseificio, promettendo incrementi di resa del 7%! I favolosi aumenti sarebbero ottenuti raccogliendo ed elaborando i dati relativi ai quattro fattori principali della trasformazione lattiero-casearia: sale, grasso, umidità e pH.
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Il contesto economico in cui si trovano a operare le aziende lattiero-casearie è in continua evoluzione: stiamo assistendo a una crescente digitalizzazione e a una competizione globale sempre più impattante sul settore. Un approccio aperto verso l’innovazione tecnologica e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale è essenziale.
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L’associazione kefir-benessere è già nel significato della parola kefir e nelle sue origini caucasiche, terra di donne e uomini centenari. Il kefir prodotto secondo la logica industriale della qualità mantiene la promessa di benessere implicita nel suo nome?