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Attualità
EFSA

Secondo un recente sondaggio tra cittadini europei diffuso da EFSA, la percentuale di cittadini europei che dichiara di conoscere i meccanismi alla base del sistema di sicurezza alimentare è aumentata del 6% rispetto al 2022. E lo stesso vale per la loro familiarità con un'ampia serie di tematiche relative alla sicurezza alimentare.

Queste conclusioni e una serie di dati su ciò che influenza le scelte alimentari in Europa sono disponibili nel nuovo “2025 Eurobarometer Survey on Food Safety in the EU” (sondaggio Eurobarometro 2025 sulla sicurezza alimentare nell'UE). L'EFSA effettua il sondaggio ogni tre anni e quest'anno ha interpellato contemporaneamente sia i 27 Stati membri dell'Unione europea che i 7 Paesi candidati all'adesione.

Nel 2019 l'UE ha introdotto nuove norme in materia di trasparenza, accessibilità dei dati e comunicazione dei rischi, tra cui l'invito a migliorare la comprensione da parte dei consumatori delle modalità con cui vengono prese le decisioni in materia di sicurezza alimentare, compresa l'importanza delle valutazioni scientifiche.

I fattori chiave

Circa 7 Europei su 10 dichiarano di essere interessati in prima persona alla sicurezza alimentare, che si colloca al terzo posto (46%) tra i fattori che influenzano le loro scelte alimentari, dopo il prezzo (60%) e il gusto (51%).

L'importanza del prezzo è aumentata di ulteriori 6 punti percentuali dal 2022 ed è stata il fattore principale in 20 Stati membri dell'UE, il che evidenzia le continue difficoltà di molte persone in Europa nel far quadrare i conti.

Il motivo più comune per non seguire le informazioni sulla sicurezza alimentare è dare per scontato che gli alimenti venduti siano sicuri, come affermato da quattro Europei su dieci (41%), seguito dal fatto di saperne abbastanza per evitare o mitigare i rischi alimentari (30%).

Un numero crescente di europei ha sentito parlare dei 15 argomenti specifici relativi alla sicurezza alimentare su cui sono stati interrogati. I più noti rimangono gli additivi alimentari (71%) e i pesticidi (67%), in linea con i risultati delle indagini precedenti, ma si è registrato un aumento significativo della consapevolezza riguardo alle malattie degli animali (65%, +5 punti percentuali), alle microplastiche negli alimenti (63%, +8 punti percentuali) e all'intossicazione alimentare (62%, +5 punti percentuali).

Le principali preoccupazioni dei consumatori rispetto a questi temi rimangono i pesticidi (39%), gli antibiotici/ormoni/steroidi nella carne (36%) e gli additivi alimentari (35%), anche se le rispettive percentuali sono leggermente diminuite dal 2022.

La preoccupazione per le microplastiche negli alimenti ha registrato il più forte aumento di interesse tra il 33% degli intervistati, segnando un aumento di 4 punti percentuali rispetto all'ultima indagine.

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I principali risultati

Consapevolezza del sistema di sicurezza alimentare

Otto cittadini dell'UE su dieci (79%, con un aumento di 6 punti percentuali) concordano sul fatto che esistono norme volte a garantire la sicurezza degli alimenti che consumano; il 76 % concorda sul fatto che l'UE si affida agli scienziati per ottenere consulenze specialistiche, con un aumento di 6 punti percentuali; il 68 % concorda sul fatto che l'UE dispone di un'istituzione separata che fornisce consulenza scientifica, con un aumento di 7 punti percentuali; il 71 % concorda sul fatto che le autorità dell'UE e dei singoli Paesi collaborano, con un aumento di 6 punti percentuali.

Alimentazione sana vs sicurezza alimentare

Circa quattro soggetti su dieci (41%, in calo di 5 punti percentuali dal 2022) dichiarano di prestare la stessa attenzione sia all'alimentazione sana che ai rischi alimentari. Circa un terzo (34%, in aumento di 3 punti percentuali) è più concentrato sull'alimentazione sana, mentre circa due su dieci (23%, in aumento di 2 punti percentuali) sono più preoccupati per i rischi alimentari.

Salute umana e salute di animali/piante

Analogamente al 2022, la maggior parte dei cittadini dell'UE ritiene che le questioni relative agli animali (53%) e all'ambiente (51%) abbiano un forte impatto e sulla salute umana, ma per quanto riguarda le questioni piante e ambiente si è registrato un passaggio da un impatto forte a uno moderato.

Fonti affidabili

Nove cittadini dell'UE su dieci si fidano dei medici di base e degli specialisti (90%) come fonti di informazione sui rischi alimentari. Anche gli scienziati che lavorano in un'università o in un istituto di ricerca finanziato con fondi pubblici (84%), le organizzazioni dei consumatori (82%) e gli agricoltori e i produttori primari (82%) sono ritenuti fonti di rilievo. La fiducia nelle autorità nazionali (70%) e nelle istituzioni dell'UE (69%) è leggermente aumentata dal 2022 (rispettivamente +4 e +3 punti percentuali).

Canali di informazione

Oltre la metà (55%) indica la TV come una delle principali fonti di informazione sui rischi alimentari, che rimane il canale più utilizzato ma registra un calo di 6 punti percentuali rispetto al 2022. Gli scambi con familiari, amici, vicini o colleghi (42%) e i motori di ricerca su Internet (38%) occupano il secondo e il terzo posto. I social network e i blog online sono utilizzati dal 25% degli intervistati, con un aumento di 4 punti percentuali rispetto all'ultima indagine.

I risultati dell'indagine Eurobarometro sopra riportati si riferiscono alla media dei 27 Stati membri dell'UE. Ma, come è facile immaginare, in molte di queste categorie esistono differenze significative tra i vari Paesi e tra le diverse categorie sociodemografiche (ad esempio fasce d'età, livello di istruzione, reddito familiare).

A questo link è possibile consultare la relazione completa, con le schede informative nazionali di tutti i paesi.

Qui invece le tavole relative all'Italia.