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Food Safety
Sicurezza&Qualità

Il nostro Paese vanta esperienze di eccellenza, sia in ambito pubblico che privato. Nomisma segnala le sperimentazioni in campo oggi e le prospettive per il settore in Italia. Servono informazioni e una normativa che facciano chiarezza e evitino confusioni e incomprensioni ai cittadini europei.

La società di ricerca e analisi economiche e di mercato ha pubblicato un focus sulle cosiddette Nuove Tecniche Genomiche (NGT), o Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA) sono oggi una delle innovazioni più promettenti per garantire sicurezza alimentare, sostenibilità ambientale e competitività delle aziende del settore agroalimentare.

La premessa indispensabile fa riferimento al quadro normativo europeo sulla materia, che negli ultimi mesi ha registrato una svolta molto importante perché si è giunti ad un accordo tra Parlamento, Commissione e Consiglio con il chiarimento fondamentale che queste tecniche nulla hanno a che vedere con gli OGM.

La distinzione fondamentale è quella tra organismi geneticamente modificati e le nuove tecnologie di editing genomico: “Gli OGM comportano l’inserimento di geni di una specie in un’altra – ha spiegato Paolo De Castro, Presidente Nomisma, uno dei maggiori esperti italiani in politiche agroalimentari - Le TEA, invece, non spostano geni ma lavorano sul patrimonio genetico della stessa pianta, accelerando mutazioni che potrebbero verificarsi anche spontaneamente in natura”

Rivoluzione genoma

Parlando di nuove tecnologie genetiche, il riferimento corre subito all’acronimo CRISPR-Cas. Si tratta della tecnica che ha rivoluzionato il genome editing, che nel 2020 ha fatto guadagnare il Premio Nobel per la Chimica a Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna. Ma c’è di più. “Parliamo di una famiglia allargata di tecniche tutte accomunate dal fatto che lavorano all’interno del patrimonio genetico della pianta. – ha spiegato De castro - Questo è ciò che le distingue nettamente queste tecniche dagli OGM. Che si tratti di spegnere un gene che limita o stimola la produzione di zucchero, o di attivarne uno che rafforza la resistenza a una malattia, queste tecniche agiscono dall’interno e riproducono meccanismi naturali che potrebbero anche verificarsi in natura, ma in tempi molto più lunghi. La differenza è netta e cruciale: mentre gli OGM tradizionali creano combinazioni genetiche che non esisterebbero in natura, le TEA si limitano a velocizzare o ottimizzare ciò che la selezione naturale o il miglioramento genetico classico farebbero in modo molto più lento e meno preciso. Una distinzione fondamentale, che ha rappresentato un punto di svolta nel dibattito politico”.

I possibili vantaggi

Interessante capire quali sono i vantaggi delle TEA. Il parere degli esperti è che esse non si limitano a migliorare la produttività di una specie o ad allontanare lo spettro di un fungo nocivo: il potenziale impatto riguarda anche il profilo organolettico dei prodotti e la loro resilienza agli stress climatici, uno dei flagelli oggi più temuti dagli agricoltori europei. “Con queste nuove tecnologie non solo si può potenziare la resistenza alle malattie, ma è possibile anche aumentare o ridurre lo zucchero nei frutti, migliorare i colori, sempre all’interno di una cromia naturale. Inoltre, riusciamo a contenere gli effetti delle fisiopatie, cioè le alterazioni delle piante dovute non ai parassiti, ma alle condizioni ambientali, come carenza o eccesso di acqua e altri stress climatici”. A questo proposito De castro ricorda che proprio in Italia, la ricerca ha consentito di sviluppare varietà di grano duro molto più resistenti a tante malattie, il che ha assicurato una produzione maggiore, con evidenti ricadute positive sulla collettività e che oggi la TEA renda possibile immaginare un nuovo salto.

Italia all’avanguardia

In Italia possiamo contare sul il centro di ricerca agricolo-alimentare italiano di primaria eccellenza in cui operano centinaia di ricercatori. Il CREA accorpa 23 studi di ricerca specializzati in agricoltura ed è tra i leader riconosciuti a livello europeo. E al suo interno opera un’unità molto avanzata che lavora proprio su genetica e TEA. Esistono “anche realtà private di assoluta eccellenza, che ad esempio sono all’avanguardia nell’applicazione di queste tecniche innovative nel settore della viticoltura, con la produzione di cloni di vite resistenti alla peronospora e all’oidio”.

Fare chiarezza

Uno dei problemi per lo sviluppo di nuove tecniche innovative è legato all’informazione. Nel senso che troppo spesso le principali barriere ed ostacoli arrivano da una diffusa confusione fra i cittadini europei, su TEA e OGM. È importante quindi are chiarezza e un aiuto in tal senso può venire dalla normativa che definisca “in modo cristallino la differenza fra TEA e OGM, cosa che potrà permettere agli Stati EU di regolamentare senza nessuna ambiguità un settore decisivo per lo sviluppo dell’agricoltura moderna e per la collettività” – ha concluso De Castro.

Fonte: Nomisma