Aecis, l’Associazione Europea Cultura Innovazione Sostenibilità̀, ha presentato i risultati di una ricerca NielsenIQ che ha monitorato le abitudini di consumo e le performance dei prodotti con claim DOP, IGP e STGt con un focus specifico sul mondo dei formaggi.
Gli italiani non rinunciano alla qualità alimentare e nonostante le condizioni economiche non vogliono rinunciare ai prodotti con certificazione DOP nella loro spesa- La ricerca NielsenIQ, leader mondiale nella consumer intelligence, commissionata da Aecis parla di una crescita di queste categorie nel carrello degli italiani con un aumento finale sia a valore (+5,8%) ma anche a volume (+2,7%).
“I prodotti agroalimentari a Indicazione Geografica godono del vantaggio di essere, per vocazione naturale, portatori sani di buone pratiche rispettose di valori etici, ambientali, economici, intimamente legati al territorio da cui traggono la propria origine – ha spiegato il presidente Aecis Libero Stradiotti. Sono oggi in una posizione strategica per rispondere alle sfide della sostenibilità del nostro tempo, e rappresentano anche un modello per altri settori economici intenzionati ad intraprendere analogo percorso” L’Associazione Europea Cultura Innovazione Sostenibilità̀ è costituita dai Consorzi di Tutela dei formaggi DOP Provolone Valpadana, Piave e Casciotta di Urbino.
I numeri
Il paniere composto da prodotti che si presentano dalle etichette e dai packaging come italiani, nell’accezione ampia del termine, conta 27.978 referenze e ha sviluppato oltre 11,6 miliardi di euro di vendite. Le indicazioni geografiche hanno vissuto 12 mesi di volumi in diminuzione, con la sola eccezione dei prodotti DOP, che sono riusciti ad accrescerli, e dell’immagine del tricolore, che ha mostrato una certa stabilità. I marchi DOP, inoltre, sono i più conosciuti (2 su 3) insieme alle IGP e ai prodotti Bio rispetto alle STG e alle proposte Veg.
In questo quadro le tendenze dei consumatori mostrano come gli italiani riconoscano nei prodotti DOP garanzia di qualità, autenticità e un legame indissolubile con il territorio di produzione. La sostenibilità, quando intesa come metodo di produzione e rispetto del benessere di lavoratori e animali, influenza le decisioni di acquisto per circa 1 su 2 utenti con un impatto del 44% sulla scelta d’acquisto. Il concetto di sostenibilità̀ è presente nelle etichette di prodotti alimentari di largo consumo di oltre 121 mila referenze che fatturano quasi 45 miliardi di euro nel canale supermercati e ipermercati in tutta Italia, con una crescita annua a valore del 2,1% e un minor calo dei volumi (-1,2%) – Fonte Osservatorio Immagino GS1 Italy 2025.
Focus sui formaggi
Per quanto riguarda il mercato dei formaggi, prezzo e qualità̀ sono le parole chiave nella scelta d’acquisto dei consumatori, in particolare 1 shopper su 3 sceglie un negozio specifico per comprare i formaggi desiderati, e nella scelta predilige punti vendita specializzati che offrono prodotti con marchi di certificazione geografica. Ne deriva che oltre la metà degli acquirenti è disposta a pagare mediamente il 10% più per i formaggi che garantiscono la provenienza e la qualità tipica del loro territorio.
Dalla ricerca NielsenIQ per Aecis, condotta su un campione rappresentativo di consumatori a livello nazionale (1.500 interviste ad acquirenti di formaggi - maschi e femmine residenti in Italia con età compresa tra 25 e 64 anni) negli ultimi 12 mesi, emergono trend interessanti, capaci di orientare le decisioni strategiche, trasformando le informazioni in opportunità̀ per l’innovazione e le scelte produttive.
Tra questi, incentivare concretamente per attivare/rafforzare il comportamento di consumatori disposti a pagare di più i formaggi certificati, premiare il comportamento virtuoso e trasformare la sostenibilità in un vantaggio tangibile, rafforzando il legame tra marca e consumatore.