Secondo un sondaggio condotto da Swg per Federchimica Aisa, l’associazione nazionale delle imprese della salute animale, otto italiani su dieci non conoscono il significato di questi due termini.
La ricerca, condotta su un campione rappresentativo di 800 italiani, rivela come siano ancora molto poco conosciuti termini come zoonosi, che rappresenta tutte le malattie che si trasmettono dagli animali all’uomo, e One Health, cioè l'approccio, da diversi anni condiviso da tutte le istituzioni a livello globale, che considera interconnesse la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente.
Nonostante la scarsa conoscenza di queste due parole, però, oltre il 60% degli italiani dichiara che per tutelare la salute dell’uomo sia fondamentale assicurarsi che anche l'ambiente goda di buona salute, tutelandone anche la biodiversità, mentre il 67% pensa che anche la lotta ai cambiamenti climatici sia tra le necessità da affrontare.
C'è più confusione relativamente ai fattori che potrebbero aver influito su sviluppo e diffusione della pandemia. Secondo il 42% del campione, uno scarso controllo sanitario sugli allevamenti e una sempre maggiore commistione tra animali e uomo hanno pesato "abbastanza" sul diffondersi della pandemia, stessa risposta quando viene chiesto di esprimersi sul ruolo dell’inquinamento atmosferico (40%), della riduzione della biodiversità (43%), e dell'eccesso nell’utilizzo di antibiotici nell’uomo e negli animali (37%).
Come ultima domanda, agli italiani è stato chiesto di ipotizzare gli interventi da mettere in atto a livello istituzionale sul fronte One Health. Secondo il 92%, è necessario investire nella riduzione dell’inquinamento e nel mettere in atto pratiche volte al miglioramento della qualità di vita degli animali allevati. Secondo l'88%, bisogna sviluppare nuovi medicinali veterinari he permettano di migliorare la capacità di cura degli animali domestici e da allevamento.
Fonte: Aboutpharma Online