Si tratta della certificazione volontaria promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per incentivare modelli sostenibili di valutazione e comunicazione dell’impronta ambientale dei prodotti italiani. Premiato il modello di sviluppo sostenibile «dall’erba alla forchetta».

Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago ne parla con soddisfazione come di “un nuovo traguardo nella promozione di un modello di crescita che offre una risposta concreta agli obiettivi europei di sostenibilità”. Il risultato fa parte del processo di miglioramento che, dal 2022, con l’innovativo progetto Asiago Green Edge ha coinvolto, prima volta nel settore caseario, tutta la filiera produttiva. L’impegno concreto verso uno sviluppo responsabile si basa su tre pilastri: la tutela dell’ambiente naturale, il benessere animale e l’efficienza energetica. 

L’adozione della certificazione volontaria MADE GREEN IN ITALY, accompagnata da pratiche produttive più sostenibili, permette di ridurre i consumi energetici di ogni caseificio mediamente del 20% annuo e, in termini pratici, di risparmiare circa 150 MWh di energia elettrica e 100.000 Sm³ di gas, con un conseguente taglio di circa 250 tonnellate di CO₂, pari alle emissioni prodotte da 150 appartamenti. 

L’attenzione alla sostenibilità si estende anche alla fase di allevamento, dove l’ottimizzazione nell’uso di acqua, energia elettrica e gasolio può portare ulteriori riduzioni di risorse stimate tra il 15 e il 20%. I benefici della certificazione si traducono in un duplice vantaggio ambientale, generando non solo risparmi energetici, ma anche una sensibile riduzione dell’impronta di carbonio lungo l’intera filiera.

“Raggiungere questo traguardo - dichiara il Presidente del Consorzio Tutela Formaggio Asiago Fiorenzo Rigoni - è il riconoscimento del nostro modello di sviluppo sostenibile che include aspetti produttivi, ambientali e sociali in cui ciascun socio è protagonista e i consumatori che ogni giorno danno fiducia all’Asiago DOP sono parte del processo. Questa certificazione oggi indica una strada concreta e percorribile per rendere il formaggio Asiago sempre più attrattivo. Una scelta che si propone come benchmark a tutte le denominazioni d’origine protetta del settore caseario del nostro Paese offrendo un modello replicabile per un futuro più sostenibile”.

 
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