I responsabili di OI Pomodoro da Industria Nord Italia hanno fornito i dati e le anticipazioni sull’andamento della nuova campagna 2025 nel corso di un incontro con la Regione Emilia-Romagna. I trapianti sono stati abbastanza lineari e l’omogenea distribuzione temporale della fase di messa a dimora delle piantine ha creato le condizioni per una raccolta e una trasformazione ottimale.

Mentre negli ultimi due anni sono state le piogge e le alluvioni a generare difficoltà, quest’anno sono state le anomale e persistenti alte temperature di giugno e inizio luglio a mandare in sofferenza le piante, causando la caduta fiorale e determinando rese in campo inferiori alle attese.

In base ai dati che l’OI Pomodoro rileva ed elabora settimanalmente per tutto il Nord Italia, il pomodoro consegnato alle industrie a domenica 7 settembre è pari al 60,52% del quantitativo contrattato per la campagna 2025. Un quantitativo molto inferiore a quanto si attendeva dalle superfici raccolte finora. Le rese quindi, per il momento, sono inferiori alla media storica quinquennale dell’areale (più di 73 t/ha), probabilmente fra le 60-70 t/ha.

Come accennato all’inizio, la nota positiva della campagna 2025 è nella qualità: ottima, con un grado brix 5,15 che è stato per tutte le settimane di raccolta al di sopra del valore massimo mai registrato. Se le condizioni climatiche di settembre saranno ottimali, si prospetta la possibilità di migliorare anche le rese.

Le 5 sfide della filiera del pomodoro da industria

Dopo aver presentato i dati della campagna il presidente dell’OI Pomodoro da Industria Nord Italia Giuseppe Romanini ha sottolineato che “sono numerose le sfide che la filiera del pomodoro da industria deve affrontare per mantenersi al primo posto nel mondo per qualità e sostenibilità”. I principali temi di attualità per il settore sono:

1.            Il problema della disponibilità idrica e di investimento in infrastrutture di stoccaggio sul territorio.

2.            La difesa fitosanitaria: il progressivo impoverimento di presidi fitosanitari utilizzabili a causa delle normative europee e la necessità di disporre di alternative efficaci e sostenibili.

3.            La ricerca e la sperimentazione: ricerca di varietà di pomodoro adatte al territorio in risposta ai cambiamenti climatici.

4.            I rapporti commerciali internazionali: la necessità del rispetto del principio di reciprocità sia per gli standard sulla sostenibilità sia per i dazi commerciali per i prodotti importati da altri paesi produttori.

5.            PAC: preoccupazione per la proposta della commissione UE per la nuova PAC 2028-2034 per la riduzione delle risorse e per l’istituzione di un fondo unico per le politiche agricole e le politiche di coesione, a cui si aggiunge la preoccupazione per il mantenimento e rafforzamento dello strumento dell’OCM ortofrutta.

 

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