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I dati dell’ultimo report prodotto da Wine Monitor (in collaborazione con NIQ), l’Osservatorio realizzato da Nomisma per decifrare le dinamiche del mercato attraverso l’analisi dei dati di vendita di vino nel canale retail segnalano che la pressione inflattiva non risparmia il comparto del vino.

Nel 2023 il settore ha registrato una sensibile crescita dei prezzi (+5%), soprattutto all’interno della distribuzione moderna (Iper e super) e del discount. Le vendite nell’anno hanno sfiorato i 3,3 miliardi euro, in miglioramento rispetto al 2022, ma con un calo dei volumi acquistati di oltre 2 punti percentuali.
Interessante vedere come tra le diverse categorie i vini fermi e frizzanti siano quelli che hanno subito la riduzione maggiore a volumi (oltre -3%) mentre gli spumanti sono andati in controtendenza, anche se la crescita è stata trainata da prodotti più economici (spumanti generici).

In sostanza negli Iper, Super e Superette. le vendite di vini fermi & frizzanti hanno registrato incrementi a valore, ma riduzioni nelle quantità, in particolare per quanto riguarda i vini rossi, la tipologia più penalizzata dalla congiuntura negativa. Una crisi, quella dei rossi, che viene da lontano: tra il 2017 e il 2022 le vendite a volume erano già calate di oltre il 10%, contro una “tenuta” dei bianchi e un’”esplosione” degli spumanti.

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