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Una nuova PdR che si aggiunge agli strumenti normativi dedicati alla produzione biologica. È la prima parte di un progetto molto più ampio con l’obiettivo di definire e normare criteri più moderni di gestione dei servizi di controllo degli infestanti. Con lo sguardo rivolto non solo all’efficacia ma anche alla consapevolezza e alla responsabilità delle azioni.

Il progetto è stato promosso da A.I.D.P.I. (Associazione Imprese Disinfestazione Professionali Italiane) presso l’UNI (Ente Italiano di Normazione), con l’obiettivo della stesura di una Prassi di Riferimento (PdR) dal titolo “Pest management nelle imprese del settore agroalimentare della produzione biologica - Requisiti del servizio”, che ora è stato ultimato ed è scaricabile in forma gratuita dal catalogo UNI https://store.uni.com/uni-pdr-145-2023 .

Si tratta del frutto di una serie di incontri che ha coinvolto per un paio di anni una decina di esperti in rappresentanza delle aziende dei settori disinfestazione, fornitori di mezzi tecnici, software, alimentare e consulenza, in modo da includere le competenze, le richieste e i punti di vista di tutti i settori coinvolti nell’applicazione di questa PdR, il tutto con il coordinamento della segreteria UNI. Le procedure UNI nella stesura di un documento ufficiale prevedono che esso sia sottoposto, allo stato di bozza, a una preliminare fase di pubblica consultazione, nella quale tutti i portatori di interesse o coloro che ritengono di poter dare un utile contributo all’argomento lo possano fare sottoponendo eventuali osservazioni, fase che per questa PdR si è conclusa il 21 di marzo, senza ricevere osservazioni significative rispetto all’impianto iniziale del documento.

La PdR sull’agroalimentare biologico in realtà è solo una prima parte di un progetto molto più ampio promosso da A.I.D.P.I. presso UNI con l’obiettivo di andare a definire e normare criteri più moderni di gestione dei servizi di controllo degli infestanti (Pest Management), con lo sguardo rivolto non solo all’efficacia ma anche, e con sempre maggiore attenzione, alla consapevolezza e alla responsabilità delle azioni, traducendo il tutto nella fornitura di servizi gestiti secondo i 17 principi di sviluppo sostenibile (SDG) definiti dall’ONU (Organizzazione Nazioni Unite) con l’Agenda Globale 2030. L’iniziativa è nata dalla consapevolezza che i servizi di disinfestazione, derattizzazione, disinfezione e sanificazione forniti dalle aziende professionali sono da sempre stati un supporto essenziale a garanzia della salute e del benessere delle persone e degli animali (già questa funzione sociale soddisfa alcuni degli SDG), ma in questo particolare momento storico riteniamo che il settore della disinfestazione professionale sia chiamato a fare di più, e pertanto A.I.D.P.I. intende promuovere l’adozione di comportamenti che preservano le risorse ambientali, tutelano il fruitore dei servizi e favoriscono la coesione e l’inclusione tra le persone coinvolte nella gestione dell’organizzazione.

biologico 24 milioniPerché fare una PdR specifica per l’agroalimentare biologico?

Questa Prassi di Riferimento è un documento fortemente voluto da A.I.D.P.I. con l’intento di andare a definire delle linee guida per la gestione del pest management (PM) nei siti di lavorazione, conservazione e vendita di prodotti alimentari biologici, come definiti nel Regolamento UE 848/2018 e relativi regolamenti di esecuzione. Regolamenti questi che normano a livello europeo tutto il mondo del food biologico ma nei quali non si trovano indicazioni su come deve essere gestito il servizio di PM nei siti gestiti a biologico. Dunque con questa PdR si vuole creare un punto di riferimento per tutti coloro che operano nella filiera dell’agroalimentare della produzione biologica: dalle aziende alimentari, ai fornitori del servizio di pest management, agli auditor degli enti di certificazione chiamati a verificare la conformità, fino ai consulenti che affiancano le aziende alimentari bio.

Cosa distinguerà un servizio di pest management bio da uno convenzionale?

Alle aziende agroalimentari viene richiesto in modo sempre più persistente di garantire ai consumatori finali cibi sani ed esenti da contaminanti di qualsiasi natura; a tal riguardo la possibilità di contaminazione da parte di animali (roditori e artropodi) o loro parti desta rilevanti preoccupazioni nelle aziende alimentari e rappresenta un rischio da evitare o per lo meno da controllare quanto più efficacemente possibile. Già nella filiera agroalimentare convenzionale la protezione dell’alimento dalla contaminazione animale è un’impresa che richiede molta competenza e impegno, possiamo addirittura definirla ardua quando i margini di manovra si restringono, come nel caso delle produzioni soggette alla regolamentazione del biologico. Per questo motivo gli esperti coinvolti da A.I.D.P.I. a scrivere la PdR hanno rivolto particolare attenzione agli aspetti relativi alla prevenzione, alla competenza delle figure coinvolte, all’assistenza/consulenza al cliente e al coinvolgimento diretto del cliente:

  • La prevenzione, intesa come pest proofing, gestione delle aree esterne, condizioni strutturali adeguate e comportamenti delle maestranze che siano deterrenti o per lo meno non favorevoli per gli infestanti, è un elemento di essenziale importanza nonché il principale, considerati i limiti nelle azioni di controllo applicabili con il piano di PM.
  • La competenza e, aggiungiamo, l’esperienza delle figure coinvolte (dall’eventuale consulente di supporto, al responsabile della fornitura del servizio, fino ai tecnici esecutori) sono requisiti fondamentali che devono essere chiaramente dimostrati, per questo nella PdR è prevista una specifica appendice che stabilisce il livello minimo di competenza richiesto per tali soggetti.
  • L’assistenza/consulenza al cliente è un altro elemento preso in attenta considerazione nella PdR, la quale prevede che questo servizio sia chiaramente definito nel piano di PM proposto dal fornitore. Il fornitore professionale di servizi non deve ridursi ad un mero esecutore, ma deve avere un ruolo proattivo e, quando necessario, anche critico verso il cliente, con la finalità di massimizzare l’efficacia della prevenzione fornendo puntuali indicazioni e consigli.
  • Il cliente è chiamato a essere parte attiva nel piano di gestione degli infestanti, interagendo con il fornitore del servizio o con eventuali esperti interessati in uno spirito di team con l’unico obiettivo di prevenire le infestazioni. Quando parliamo di attività di pest proofing, molto spesso si tratta di interventi che solo il cliente può decidere e gestire e pertanto deve essere direttamente coinvolto e tenere in debito conto i consigli forniti dai professionisti del PM.

biologico ZA3VinUoRisk assessment

La PdR prevede come primo passo per dare seguito a una gestione degli infestanti efficace e compatibile con la regolamentazione sulla produzione biologica la predisposizione di un organico documento di “risk assessment”, che non potrà essere un documento “ciclostilato” ma il frutto di una scrupolosa ispezione svolta presso il sito del cliente da parte di un tecnico esperto il quale, supportato dal cliente o da altra figura da quest’ultimo delegata, dovrà rilevare e definire tutti gli elementi utili affinché possa seguire la definizione di un adeguato piano di PM. Risulta tuttavia necessario precisare che il suddetto documento di risk assessment rappresenta un riferimento per la definizione del piano di PM ma non solleva il fornitore professionale di servizi dal fare un suo sopralluogo finalizzato alla formulazione della proposta tecnico-economica più adeguata. Essendo l’intento di questa PdR quello che nessun professionista del settore, capace e impegnato a bene operare, possa essere tagliato fuori per la mancanza di una figura dotata dei previsti requisiti, è stata contemplata anche la possibilità di ricorrere alla consulenza esterna.

Azioni di controllo e gestione di azioni correttive

Il comportamento degli animali pur in linea con degli schemi di massima è comunque imprevedibile e pertanto non può essere esclusa la necessità di dovere attuare delle azioni di controllo o di gestire delle azioni correttive ad es. per il superamento di limiti o soglie di cattura predefinite. È in questo momento che possono emergere le difficoltà dovute al vuoto regolatorio di cui al citato Reg. (UE) 848/2018, che spesso portano a scelte e interpretazioni divergenti tra le varie figure coinvolte. Per colmare tale vuoto ed evitare contrasti di vedute, nella PdR è stato sviluppato uno specifico capitolo con un’esaustiva appendice dove vengo date chiare e puntuali indicazioni su quali sono i metodi, gli strumenti e i prodotti applicabili, incluse le attenzioni che merita il particolare contesto. La logica seguita è quella di dare preferenza in ordine di priorità al ricorso a metodi di controllo fisici, meccanici e biologici, ma tenendo anche conto che non sempre questi sono sufficienti e che talvolta potrebbe risultare necessario l’impiego di biocidi. In merito a questi ultimi, essendo oggetto di continue evoluzioni a livello autorizzativo e conseguentemente come prodotti commerciali, nella PdR non si sono potute fare delle prescrizioni puntuali sui prodotti; tuttavia sono chiaramente riportate delle rigide indicazioni di comportamento e criteri di scelta finalizzati a un impiego dei biocidi in condizioni tali che non determinino un rischio di contaminazione del prodotto alimentare processato.

Non ultimo, nell’adottare strumenti o procedure di gestione delle infestazioni viene fortemente raccomandato di dare priorità a quelli potenzialmente meno dannosi per le specie no target e che evitano inutili sofferenze alle specie target, in linea con i principi di tutela del benessere animale.

Cirillo Menini
Consulente Pest Management A.I.D.P.I.
Project leader

 

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