“Tracciabilità e certificazione dei vini a Denominazione di Origine: un valore aggiunto per il mercato e il territorio”, è il titolo dell’importante convegno che si è svolto lo scorso venerdì 14 ottobre nell’ambito dell’appena conclusa Milano Wine Week 2022. Organizzato da ASSO ODC, l’Associazione degli Organismi di Certificazione del Vino, costituita dai più importanti enti italiani del settore (Agroqualità Spa, Ceviq S.r.l., Parco3A - PTA, Siquria Spa, Tca S.r.l., Triveneta Certificazioni S.r.l., Valoritalia S.r.l., che nel complesso certificano il 95% della produzione italiana Dop e Igp), il convegno ha avuto luogo in Casa MIPAAF, lo spazio dedicato al Ministero delle Politiche Agricole nella corte di palazzo Serbelloni ed ha visto un’ampia partecipazione di pubblico, di operatori della filiera e rappresentanti delle Istituzioni.

Nel corso dell’incontro si sono succeduti gli interventi di Luca Sartori (Presidente di ASSO ODC), di Giuseppina Amodio (Direttore Operativo di Valoritalia), Enrico De Micheli (Amministratore Delegato di Agroqualità), di Luigi Bonifazi (dirigente di ·3A Parco Tecnologico) e Fabio Modi (Direttore di TCA) che pur illustrando ognuno specifiche fasi, hanno nel complesso sottolineato la grande efficacia di un processo di certificazione che senza alcun dubbio può essere considerato il più avanzato al mondo.

«L’insieme delle nostre verifiche documentali, in campo e in cantina» ha affermato Luca Sartori, presidente di ASSO ODC «consente di ottenere la completa tracciabilità di ogni partita di vino immessa sul mercato. Un sistema certamente complesso, che tuttavia da un lato consente di tutelare consumatori e operatori, che in questo modo sanno che ogni vino certificato possiede i requisiti minimi richiesti dai disciplinari; dall’altro garantisce le stesse imprese vitivinicole, che in ogni momento sono in grado di fornire certezze sui propri standard produttivi.»

Il vino Made in Italy è indubbiamente uno dei settori di punta del settore agroalimentare italiano, in grado di superare positivamente anche le notevoli difficoltà degli ultimi anni. Alla base della solidità del settore c’è sia l’elevata qualità media dei vini, oramai riconosciuta a livello internazionale, sia il dinamismo delle nostre imprese, capaci di valorizzare il grande potenziale di originalità delle oltre 500 Denominazioni di Origine presenti in Italia.

Il convegno ha ribadito l’impegno di Asso ODC nel migliorare ulteriormente la funzionalità del modello italiano di certificazione, con l’obiettivo di ridurre il carico burocratico delle imprese, rendere le procedure sempre più affidabili e trasparenti, e infine fornire ulteriori garanzie al mercato. Tutela dei consumatori e tutela di quei valori territoriali che ogni denominazione incorpora rappresentano infatti due lati della stessa medaglia, ed entrambe concorrono a formare il mercato contemporaneo. Valori che non possono essere messi a rischio dall’immissione sul mercato di prodotti non in grado di fornire quelle garanzie che i consumatori di tutto il mondo oggi richiedono con sempre maggior forza.

 

Fonte: ASSO-ODC

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