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La letteratura sui costi esterni del consumo alimentare è limitata. Un nuovo studio mira ad avanzare in questo campo, traducendo gli impatti ambientali e quelli relativi alla salute generati dal ciclo di vita della carne in costi esterni attraverso la monetizzazione. Dai primi risultati si ricavano non solo stime ineterssanti ma anche raccomandazioni importanti per tutti.

I principali tipi di carne consumati in Italia sono presi come caso di studio. I potenziali costi esterni sono stimati tramite la valutazione del ciclo di vita (LCA), utilizzando:
i) il metodo ReCiPe per la valutazione dell’impatto ambientale (quattordici categorie di impatto),
ii) le frazioni di attribuzione della popolazione per i danni alla salute derivanti dall’ingestione di carne e
iii) i prezzi ambientali CE Delft per la monetizzazione. I risultati mostrano che le carni suine e bovine trasformate generano i costi più elevati per la società, con un costo esterno di circa 2 € per 100 g.
Seguono carne fresca di maiale e pollame, con un costo rispettivamente di 1 € e 0,50 € per 100 g. Per fare un confronto, si stima che i potenziali costi esterni dei legumi (ovvero un’alternativa vegetale alla carne) siano da otto a venti volte inferiori rispetto alla carne (circa 0,05 € per 100 g di legumi).

Nel 2018 la carne consumata in Italia ha potenzialmente generato un costo per la società di 36,6 miliardi di euro. L’onere deriva quasi ugualmente dagli impatti generati prima dell’ingestione di carne (principalmente associati alle emissioni derivanti dall’allevamento) e dopo l’ingestione (a causa di malattie potenzialmente associate al consumo di carne). Un’analisi sui principali parametri ha rivelato una grande incertezza sul costo finale annuo, compreso tra 19 e 93 miliardi di euro.

Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per migliorare l’accuratezza e la validità dei modelli utilizzati nello studio (ad esempio, valutazione dell’impatto sulla salute umana, monetizzazione) e per includere potenziali costi esterni attualmente non contabilizzati (ad esempio, uso dell’acqua, benessere degli animali, salute sul lavoro), i risultati mostrano inequivocabili costi significativi associati al consumo di carne. Sosteniamo quindi politiche volte a ridurre questi costi e ad allocarli correttamente.

DOI: 10.1016/j.scitotenv.2023.161773

Costi esterni ambientali e sanitari del consumo di carne in Italia: stime e raccomandazioni attraverso la valutazione del ciclo di vita

Environmental and health-related external costs of meat consumption in Italy: estimations and recommendations through life cycle assessment. Science of The Total Environment, Volume 869, 15 Aprile 2023

A. Arrigoni, D. Marveggio, F. Allievi, G. Dotelli, G. Scaccabarozzi

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