Lo scorso mese di dicembre il Senato ha approvato definitivamente, con 77 voti favorevoli e 40 contrari, la Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023 con un’importante novità per quel che riguarda il riporzionamento dei prodotti preconfezionati.

Nel Codice del Consumo (D. Lgs. 205/2005) è stato inserito l’art. 15-bis recante “Disposizioni in materia di riporzionamento dei prodotti preconfezionati”. Relativamente a quest’ultimi viene previsto che, dal 1° aprile 2025, i produttori che immettono in commercio, anche tramite dei distributori operanti in Italia, un prodotto di consumo che, pur mantenendo inalterato il precedente confezionamento, ha subìto una riduzione della quantità nominale e un correlato aumento del prezzo per unità di misura da essi dipendenti, devono obbligatoriamente informare il consumatore dell’avvenuta riduzione della quantità, tramite l’apposizione, nel campo visivo principale della confezione di vendita o in un’etichetta adesiva, della seguente dicitura: “Questa confezione contiene un prodotto inferiore di X (unità di misura) rispetto alla precedente quantità”.

La misura è stata pensata per limitare la cosiddetta “shrinkflation”, la pratica dei produttori che, pur mantenendo inalterato il precedente confezionamento, riducono la quantità di prodotto all’interno delle confezioni, aumentando però il prezzo per unità di misura. Così è stato imposto l’obbligo di informare il consumatore con una precisa dicitura dell’avvenuta riduzione della quantità, con una specifica etichetta riportata sul campo visivo principale, per un periodo di sei mesi dall’immissione in commercio del prodotto in questione.

L’obbligo di informazione si applica per un periodo di sei mesi a decorrere dalla data di immissione in commercio del prodotto interessato.

 
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