Aumentano le evidenze scientifiche a supporto della ipotesi che le fibre alimentari potenzino il microbioma intestinale e migliorino la risposta delle cellule immunitarie antitumore.

Un numero crescente di ricerche scientifiche indica che una dieta con un elevato apporto di fibre alimentari può influenzare positivamente la risposta immunitaria nei pazienti oncologici, migliorando l’efficacia delle terapie a base di immunoterapia. In particolare, uno studio pubblicato sulla rivista Science ha dimostrato che nei pazienti con melanoma che assumevano quantità più elevate di fibre l’evoluzione della malattia era significativamente migliore rispetto a quelli con basso apporto.

Lo studio in questione – “Dietary fiber and probiotics influence the gut microbiome and melanoma immunotherapy response” – ha valutato 128 pazienti in trattamento con inibitori del checkpoint immunitario: l’aumento delle fibre nella dieta è risultato associato a una migliore sopravvivenza libera da progressione.

Parallelamente, modelli sperimentali su animali hanno confermato che una dieta povera di fibre portava a una risposta ridotta all’immunoterapia tramite riduzione delle cellule‑T killer nell’ambiente tumorale.

Inoltre, un comunicato dell’Doherty Institute for Infection & Immunity dell’The University of Melbourne segnala che i ricercatori australiani stanno approfondendo come il microbioma intestinale, tramite la fermentazione delle fibre in acidi grassi a catena corta, influenzi la funzione antitumorale delle cellule immunitarie.

Parallelamente, l’World Cancer Research Fund (WCRF) ha finanziato uno studio clinico (“FIGURE‑IM study”) che ha l’obiettivo di valutare se un'integrazione di fibre nella dieta possa migliorare la risposta all’immunoterapia nei pazienti con melanoma metastatico.

Interpretazione dei risultati

Le fibre alimentari, presenti in frutta, verdura, cereali integrali e legumi, rappresentano un substrato per il microbiota intestinale che produce metaboliti attivi (in particolare gli acidi grassi a catena corta) in grado di modulare il sistema immunitario. Questo suggerisce che non è soltanto la quantità di terapia oncologica a fare la differenza, ma anche condizioni metaboliche e nutrizionali del paziente. I risultati mettono in evidenza un collegamento tra alimentazione, microbioma e trattamento del cancro che potrebbe aprire nuove strade per la medicina personalizzata.

Avvertenze operative

Va tuttavia sottolineato che queste evidenze sono ancora in fase di approfondimento: la maggior parte degli studi finora è osservazionale o su modelli animali, e non ancora sufficientemente estesa per diventare una raccomandazione clinica generalizzata. Il miglioramento della risposta terapeutica non può essere garantito unicamente dalla sola alimentazione e deve essere sempre valutato nel contesto delle cure oncologiche complessive.

Conclusione

In un periodo in cui l’immunoterapia rappresenta un pilastro della terapia oncologica, intervenire su componenti nutrizionali quali le fibre può rappresentare un supporto promettente. Anche se servono ulteriori studi, questi risultati suggeriscono che la dieta non può più essere considerata un aspetto marginale: potrebbe diventare una variabile chiave nel percorso terapeutico.

Fonti principali

Spencer C.N. et al., “Dietary fiber and probiotics influence the gut microbiome and melanoma immunotherapy response”, Science, 2021.

Doherty Institute – The University of Melbourne, “New research uncovers how the microbiome helps fight melanoma”.

World Cancer Research Fund, “Can dietary fibre improve the gut bacteria response to immunotherapy in melanoma? (FIGURE‑IM study)”.

 

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