L’Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha pubblicato il 9 dicembre 2025 il rapporto European Sales and Use of Antimicrobials for Veterinary Medicine (ESUAvet) che offre un quadro dettagliato sulle vendite e sull’uso di antimicrobici in medicina veterinaria nei Paesi UE, Islanda e Norvegia.

Secondo il documento, il 98% delle vendite di antimicrobici veterinari nel 2024 è stato destinato ad animali da produzione alimentare, con un aumento del 5% rispetto al 2023. Le vendite per specie mostrano una distribuzione differenziata: pollame e suini sono i principali destinatari, seguiti da bovini e animali acquatici.

L’analisi pluriennale del rapporto evidenzia che, dopo un trend complessivamente decrescente tra il 2018 e il 2022, nel 2023 e 2024 si osservano lievi fluttuazioni legate a specifiche esigenze sanitarie o variazioni nella produzione animale. Queste differenze sono particolarmente visibili tra Paesi: alcuni hanno consolidato una riduzione costante nell’uso di antimicrobici, mentre altri registrano incrementi temporanei legati a situazioni sanitarie locali o a cambiamenti nella filiera produttiva.

L’EMA sottolinea che il monitoraggio delle vendite e dell’uso di antimicrobici è essenziale per valutare i progressi verso gli obiettivi europei di riduzione dell’uso di antibiotici negli allevamenti, promuovere pratiche più prudenti e garantire la sicurezza alimentare. Il rapporto è accompagnato da una dashboard interattiva pubblica, che permette di confrontare dati tra Stati membri, specie e tipologie di medicinale, favorendo l’analisi per policymaker, veterinari e operatori della filiera agroalimentare.

Gli antimicrobici veterinari

L’uso eccessivo di antimicrobici negli allevamenti può favorire la resistenza agli antibiotici, con conseguenze sulla salute animale e umana.

L’Unione europea ha fissato obiettivi di riduzione e monitoraggio dell’uso di antimicrobici nei settori zootecnico e dell’acquacoltura, come parte di un approccio integrato “One Health”.

Rapporti come ESUAvet permettono di individuare le pratiche più sostenibili, incentivare protocolli di allevamento a minor impatto farmacologico e migliorare la trasparenza lungo la filiera alimentare, a beneficio dei consumatori.

 

Pin It