Un’indagine dell’Istituto Espresso Italiano approfondisce il profilo del consumatore. Sette i cluster per i vari tipi di clientela: dagli esploratori di gusto, agli esteti solitari agli energici individualisti. Parole chiave, qualità, piacere personale, ma anche momenti di socialità.

La survey voluta dall’Istituto Espresso Italiano è stata condotta da Furio Camillo con Sylla che ha coinvolto consumatori (adulti e GenZ) e baristi, con l’obiettivo di comprendere le loro preferenze e motivazioni. La ricerca ha permesso di indagare le dinamiche di consumo di tre gruppi distinti: i consumatori adulti, gli adolescenti e i baristi, ciascuno con specifiche abitudini e percezioni. Quello che è emerso è la conferma che Il caffè non è solo una bevanda, ma è un’esperienza che coinvolge i sensi, rappresenta un momento di connessione sociale e riflessione personale ed è profondamente radicato nella cultura italiana.

L’espresso al bar vale 8,6 voti su 10. Se non è una notizia l’apprezzamento tra gli adulti che si è rivelato altissimo, 8,6%, il dato che è emerso rappresenta un ottimo risultato anche tra giovani della GenZ under 18 che valutano l’importanza a 6,9. Risultato significativo e incoraggiante considerando che del segmento dei teen ager, pur frequentando poco il bar, il 7% ci va tutti i giorni e quasi ii 15% almeno una volta a settimana. Cosa cercano? Locali confortevoli per relazionarsi, prodotti sostenibili e un prezzo accessibile. 

Per entrambi i target, adulti e adolescenti, la qualità del caffè è il principale driver di scelta di un bar, 73,9%. Tuttavia, gli adulti attribuiscono maggiore importanza alla professionalità del barista (7 su 10), mentre i GenZ under18 preferiscono locali comodi dove trascorrere del tempo. Nelle scelte, tuttavia, sia adulti che under18 si lasciano influenzare più dai consigli di parenti e amici che da pubblicità o influencer. La relazione con il barista, pur importante, ha un impatto basso sugli adulti (8%) come fattore di influenza dell’acquisto di caffè ma di sicuro il barista resta una leva potenziale da sfruttare visto il voto di importanza, 7,08, di questa figura nell’esperienza che si vive al bar.

“Da circa 30 anni IEI investe sulla certificazione di prodotto, un modello che a sua volta nasce da oltre 70mila test in tutto il mondo – spiega Luigi Morello, presidente dell’Istituto Espresso Italiano – l’indagine di oggi conferma che qualità si traduce nel piacere sensoriale per il 73% degli intervistati, ecco dunque una conferma all’impegno di IEI nel cercare di migliorare sempre di più la qualità di prodotto offerta dalle aziende italiane dell’espresso e di promuovere l’analisi sensoriale anche ai baristi”.

La ricerca ha poi evidenziato e diviso in sette cluster i vari tipi di consumatori:

Gli esteti solitari – Persone che apprezzano la qualità e l'atmosfera del bar ma senza un forte coinvolgimento sociale.

I frequentatori disinteressati – Individui che frequentano il bar come parte della routine ma senza particolari legami con l'esperienza.

I socializzatori pratici – Persone che vedono il bar come un luogo di socializzazione, senza dare troppa importanza alla qualità del caffè.

Gli esploratori di gusto – Individui che amano sperimentare nuove varietà di caffè e attribuiscono grande importanza alla qualità

Gli amanti della qualità riflessivi – Persone che apprezzano la qualità del caffè ma senza associarlo a energia o concentrazione

Gli energici individualisti – Persone che vedono il caffè come parte del proprio stile di vita, associato a energia e piacere personale

Gli addicted del caffè – Individui con una forte passione per il caffè, considerato parte integrante della loro cultura e stile di vita

Fonte: INEI 

 
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