L’Ispettorato centrale repressione frodi ha diffusi i dati della propria attività nel triennio 2022-2024 per il contrasto alle pratiche di commercio sleali tra operatori della filiera agroalimentare: oltre 1.400 accertamenti, con più di 700 operatori economici controllati.
I risultati, illustrati in un convegno al MASAF, il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste da cui dipende l’ICQRF, fotografano la situazione delle verifiche condotte dall'Ispettorato a tre anni dall'entrata in vigore del decreto legislativo n. 198/2021, che ha recepito la direttiva UE sulle pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese della filiera agricola e alimentare.
È stato proprio il Ministro Francesco Lollobrigida, intervenendo al convegno a spiegare il senso dell’attività e d questo numeri: "Non ci interessa controllare di più senza che ci sia una capacità di perseguire delle criticità e dall'altra parte creare un meccanismo di deterrenza, che è il vero obiettivo che ci poniamo. Non ci interessa punire di più: ci interessa che si compiano meno reati che possano creare disturbo alla logica di filiera, che devono essere sempre più solide per far crescere il valore dei prodotti e ripartirlo in maniera equa e giusta".
Nuove misure per individuare anomalie
Queste, inoltre, le misure che secondo il ministro, hanno migliorato l’attività: sono stati potenziati i controlli con l'istituzione della Cabina di regia coordinata dal Masaf, che vede la partecipazione dei vertici delle istituzioni deputate alle verifiche; il DL Agricoltura ha introdotto le definizioni di "costo medio di produzione", di "costo di produzione", calcolati da ISMEA. L'ICQRF ha poi rafforzato i rapporti con l'istituto per garantire un monitoraggio continuo delle principali filiere agroalimentari italiane e per poter disporre di valori di riferimento utili a stimare i costi che un imprenditore agricolo sostiene in condizioni normali. Confrontando questi valori con i prezzi di mercato, è più facile individuare eventuali anomalie o illeciti.
"Il Dipartimento ha investito significativamente nel controllo delle pratiche commerciali sleali, rafforzando nel tempo le attività di vigilanza lungo le principali filiere agroalimentari del nostro Paese. Le verifiche mirano da un lato ad accertare il rispetto delle disposizioni del decreto legislativo 198/2021 e, dall'altro, a riequilibrare i rapporti all'interno delle catene alimentari, prevenendo squilibri tra i diversi segmenti delle filiere e tutelando in particolare gli anelli più deboli, come gli agricoltori", ha evidenziato il Capo Dipartimento ICQRF, Felice Assenza.