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L’Associazione nazionale dei trasformatori di materie plastiche interviene sul nuovo slittamento della misura parlando di “una decisione di buon senso e di responsabilità, che riconosce le difficoltà di un comparto strategico per il Paese e l’impegno concreto delle imprese nel percorso di transizione ecologica.”

Il comparto di riferimento di Unionplast rappresenta oltre 26 miliardi di euro di valore e più di 45.000 lavoratori e, nelle parole del Presidente dell’Associazione è “uno dei pilastri dell’industria manifatturiera italiana, fortemente orientato all’export e all’innovazione tecnologica.”

“Le nostre aziende – spiega Massimo Centonze, presidente Unionplast – sono in prima linea negli investimenti per l’innovazione e la sostenibilità: negli ultimi anni il settore ha destinato risorse significative al riciclo meccanico e chimico, alla riduzione degli imballaggi e all’utilizzo di materie prime seconde. Una tassa generalizzata sulla plastica vergine avrebbe colpito indiscriminatamente la filiera, penalizzando proprio chi investe per rendere più circolare l’economia.”

“Il rinvio – aggiunge Centonze – offre l’opportunità di aprire un confronto serio tra istituzioni e industria, per costruire strumenti più efficaci nel sostenere la transizione ambientale e promuovere la competitività del sistema produttivo. Serve una riforma strutturale e una visione di lungo periodo, che premi chi innova e produce in modo sostenibile.”

“Confidiamo – conclude il Presidente – che questo tempo venga utilizzato per arrivare alla cancellazione definitiva della Plastic Tax, sostituendola con politiche che accompagnino davvero la crescita sostenibile del Paese.” 

 

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