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Allineandosi alla posizione di IFOAM Organics Europe, la federazione europea del movimento del biologico, l’associazione italiana esprime le grandi perplessità sulla destinazione del bilancio esclusivamente al sostegno al reddito sotto forma di pagamenti a superficie, lasciando agli Stati membri il compito di finanziare le misure agroambientali.

Al contrario di quanto pensato dalla Commissione Europea per il periodo 2028-2034, le federazioni biologiche ritengono sia importante destinare in modo vincolante non meno del 30% dei fondi PAC ad ambiente, clima e benessere animale, per supportare un percorso chiaro e stabile verso la sostenibilità ambientale e la tutela dei servizi ecosistemici compresa l’agricoltura biologica.

Anche lo stesso riconoscimento del valore strategico dell’agricoltura biologica che è stato inserito nella PAC post-2027, viene considerato a rischio di non produrre alcun risultato concreto senza essere vincolato a un budget dedicato alle azioni ambientali che investano sull’agroecologia a partire dalle produzioni biologiche.

“Riteniamo questa proposta sulla PAC un grave passo indietro sul fonte della sostenibilità e della transizione verso modelli agroecologici - sottolinea Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio - Oltre a un taglio dei fondi destinati alla PAC in una fase di grandi difficoltà per tutti gli agricoltori, la scelta di assegnare le risorse del bilancio esclusivamente ai pagamenti a superficie, non solo penalizza chi fa agricoltura biologica, ma è anche inadeguato per la valorizzazione del territorio rurale e delle aree interne e per rispondere alle sfide ambientali e sociali dei prossimi anni. Senza un chiaro orientamento alla sostenibilità si rischia che la PAC generi una pericolosa corsa al ribasso tra gli Stati Membri, con conseguenze gravi per la sovranità alimentare e un progressivo disimpegno dalle politiche ambientali. Le grandi difficoltà che stanno attraversando gli agricoltori vanno affrontate con approcci innovativi, come l’agroecologia, i sistemi locali di produzione e di consumo del cibo che mettano al centro agricoltori e cittadini. Puntare sull’agricoltura biologica offre benefici d’interesse collettivo come la tutela della salute e della biodiversità, una migliore redditività, favorisce l’occupazione femminile e il ricambio generazionale, rilanciando le aree rurali. Per questo chiediamo che i fondi PAC siano vincolati in modo chiaro alla protezione ambientale, alla lotta al cambiamento climatico e al benessere animale, a sostegno di un’autentica transizione ecologica. Senza un adeguato incentivo economico, la sostenibilità rischia di rimanere un'opzione marginale anziché diventare la scelta strategica per il futuro”.

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