L’Italia è il primo Paese al mondo a riconoscere con apposita normativa l’obesità come malattia progressiva e recidivante. La soddisfazione di Federalimentare. Importanti conseguenze sul fronte delle prestazioni sanitarie.Previste anche campagne informative.
È stato approvato in via definitiva il disegno di legge n.1483 (la cosiddetta “legge Pella“, dal nome del deputato di Forza Italia, proponente e primo firmatario) dedicato alla prevenzione, cura e inclusione sociale delle persone con obesità, che attualmente sono circa 6 milioni in Italia, più coloro che risultano in sovrappeso.
Federalimentare ha subito salutato con soddisfazione l’approvazione parlamentare: il Presidente della Federazione degli alimenti e delle bevande, Paolo Mascarino ha parlato di “un’ottima legge che oltre a consentire cure adeguate nell’ambito del servizio sanitario nazionale, mette a punto importanti iniziative volte alla prevenzione di questo fenomeno, che è in forte crescita in tutto il mondo”.
Secondo il Presidente di Federalimentare, “è molto importante che l’Italia si confermi all’avanguardia nella promozione di diete sane ed equilibrate attraverso l’insegnamento dei principi fondamentali della nutrizione sin dalla scuola primaria. Un insegnamento che non può che ispirarsi alle tradizioni della Dieta Mediterranea grazie alla quale il nostro Paese ha saputo coniugare il gusto del mangiare con alti livelli di salute e di longevità”.
La nuova norma definisce l’obesità non più come una semplice condizione di sovrappeso o un problema individuale, ma come una vera e propria malattia, che può manifestarsi in varie forme (ad esempio: cronica, complessa e recidivante). La classificazione le conferisce la stessa dignità di altre patologie, con importanti implicazioni per la tutela della salute pubblica e la qualità della vita di milioni di persone.
Le prestazioni assistenziali per la prevenzione e la cura dell’obesità verranno inserite nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e questo garantirà ai pazienti il diritto di accedere a diagnosi, trattamenti e monitoraggio clinico a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Tra le altre conseguenze importanti della nuova legge il fatto che istituisca un Programma Nazionale di prevenzione e cura dell’obesità, prevedendo lo stanziamento di fondi dedicati per i prossimi anni e in misura crescente. Il riconoscimento ufficiale e per legge della patologia rappresenta anche un segnale forte contro la discriminazione sociale e lavorativa che spesso colpiscono le persone con obesità.
“È molto apprezzabile – conclude Mascarino – che la legge preveda grandi campagne di informazione volte alla promozione di stili di vita corretti, con particolare riferimento alla necessità di aumentare l’attività fisico-motoria. Troppe volte, infatti, si lega il problema dell’obesità esclusivamente all’alimentazione, dimenticando che la sedentarietà gioca un ruolo enorme nello sviluppo di questa patologia. La decisione di rilanciare lo sport nelle scuole, e in generale nell’educazione dei minori, è pertanto una scelta molto condivisibile per favorire una crescita più salutare delle nuove generazioni”.