L’Università di Toronto, in uno studio pubblicato dal British Medical Journal (i cui dati sono disponibili a questo link) ha analizzato gli effetti di questa strategia, studiando anche i anche i fattori di rischio cardiometabolico e facendo un confronto con altre tipologie di diete. Sono stati confermati benefici sulla perdita di peso.
Nell’analisi sono stati inclusi studi clinici che hanno confrontato l'associazione di diete con digiuno intermittente (digiuno a giorni alterni, alimentazione a tempo limitato e digiuno di un'intera giornata), restrizione energetica continua e diete ad libitum.
Il dettaglio
In totale sono stati identificati ben 99 studi clinici randomizzati che hanno coinvolto 6582 adulti con diverse condizioni di salute (720 sani, 5862 condizioni di salute preesistenti). Tutte le strategie dietetiche di digiuno intermittente e restrizione energetica continua hanno ridotto il peso corporeo rispetto alla dieta ad libitum.
Rispetto alla restrizione energetica continua, il digiuno a giorni alterni è stata l'unica forma di strategia dietetica di digiuno intermittente a mostrare benefici nella riduzione del peso corporeo (differenza media -1,29 kg (95% CI -1,99 a -0,59), moderata certezza delle prove).
Inoltre, il digiuno a giorni alterni ha mostrato una riduzione trascurabile del peso corporeo rispetto sia all'alimentazione a tempo ristretto che al digiuno di un giorno intero (differenza media -1,69 kg (-2,49 a -0,88) e -1,05 kg (-1,90 a -0,19), rispettivamente, entrambe con moderata certezza delle prove).
Le stime erano simili tra gli studi con un follow-up inferiore a 24 settimane (n=76); tuttavia, gli studi a medio-lungo termine (≥24 settimane, n=17) hanno mostrato benefici nella riduzione del peso solo nelle strategie dietetiche rispetto a quelle ad libitum.
Inoltre, nei confronti tra strategie di digiuno intermittente, il digiuno a giorni alterni ha ridotto il colesterolo totale, i trigliceridi e le lipoproteine non ad alta densità (NHD) rispetto all'alimentazione a tempo limitato.
Rispetto al digiuno di un giorno intero, tuttavia, l'alimentazione a tempo limitato ha comportato un piccolo aumento del colesterolo totale, del colesterolo LDL (LDL) e del colesterolo LDL (NHD). Non sono state osservate differenze tra digiuno intermittente, restrizione energetica continua e diete ad libitum per HbA1c e lipoproteine ad alta densità (HLD).
Le conclusioni
In conclusione, gli autori dello studio segnalano che sono state osservate lievi differenze tra alcune diete a digiuno intermittente e la restrizione energetica continua, con un certo beneficio in termini di perdita di peso con il digiuno a giorni alterni in studi di durata più breve.
Le evidenze attuali forniscono alcune indicazioni sul fatto che le diete a digiuno intermittente abbiano benefici simili alla restrizione energetica continua per la perdita di peso e i fattori di rischio cardiometabolici. Sono tuttavia necessari studi di durata più lunga per corroborare ulteriormente questi risultati.