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La decisione presa a Bruxelles riguarda regole più stringenti per gli inquinanti di aria, acqua e suoli, ma su uno dei punti su cui si è maggiormente discusso, l'inclusione degli allevamenti bovini, si è deciso di rinviare la questione al 2026. Le nuove regole che entreranno in vigore progressivamente a partire dal 2030, riguarderanno i grandi allevamenti intensivi di suini e pollame. Per quanto riguarda le sanzioni previste, le aziende che non rispetteranno le nuove regole potranno essere soggette a sanzioni pari ad almeno il 3% del fatturato annuale.

Soddisfatte Coldiretti e Filiera Italia, secondo le quali "salva un settore cardine del Made in Italy la decisione di lasciar fuori gli allevamenti bovini da latte e da carne dalla nuova direttiva sulle emissioni industriali che come più volte denunciato rischiava di obbligare tutte le stalle a sottostare a procedure di autorizzazione insostenibili". "Un risultato che riconosce la specificità del settore agroalimentare, che non può in alcun modo essere comparabile ad altri comparti industriali in termini di responsabilità nelle emissioni industriali", commenta il Presidente di Confcooperative Fedagripesca Carlo Piccinini

Di tono diverso ovviamente il parere che arriva dagli operatori del settore dei suini. "L'esito del trilogo sulla direttiva riguardante gli allevamenti intensivi va nella corretta direzione per i bovini, ma è un disastro per suini e avicoli. Siamo a un passo da una situazione che rischia di danneggiare irreparabilmente la filiera. Chiediamo all'Ue un importante sforzo: resistere alle lobby animaliste e alzare ulteriormente il limite di capi allevati prima di diventare allevamenti intensivi per la suinicoltura e l'avicultura", afferma Elio Martinelli, presidente di Assosuini, aggiungendo che "con l'attuale 2000 capi da ingrasso, si è una piccola produzione artigianale. Imporre le norme che valgono per i grandi allevamenti a chi ha poco più di 1000 capi è assurdo e non tutela certamente il tessuto socio-economico e ambientale dell'intera Europa".

Fonte: ANSA

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