EFSA, Commissione Europea e OMS hanno ribadito più volte l’assenza di rischio di trasmissione del virus Covid-19 attraverso gli alimenti. Anche grazie alle misure di sicurezza specifiche del comparto i prodotti sono sicuri. Ora dunque, il sistema alimentare deve applicarsi in una nuova impresa: implementare i sistemi di gestione delle contaminazioni (fisiche-chimiche-microbiologiche) da sempre presenti nei sistemi di gestione dei rischi per la sicurezza degli alimenti, nell’ottica specifica della prevenzione e della corretta comunicazione. In questa intervista affrontiamo il discorso con chi è direttamente coinvolto nella formazione del personale e nel controllo dell’applicazione delle prassi igieniche del processo produttivo, il Tecnologo Alimentare Tarcisio Brunelli.

Abbiamo chiesto a Valerio Sarti, tecnologo alimentare e consulente aziendale per Viesse Consulting quali sono gli aspetti critici in ambito igieni-sanitario di una tendenza emergente: quella del food delivery, la consegna a domicilio di pasti preparati in ambiente di ristorazione.

Abbiamo parlato  con Serena Pironi, Past segretario del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari e con Salvatore Velotto, Presidente dell’Ordine dei Tecnologi alimentari di Campania e Lazio, per approfondire il contributo fondamentale che la professione del tecnologo alimentare può dare per sostenere lo sviluppo sostenibile del sistema agroalimentare.

Abbiamo parlato con Sergio Castellano, Direttore Assicurazione & Controllo Qualità in una nota azienda di ristorazione, del ruolo di formatore e divulgatore e della valorizzazione della figura del Tecnologo alimentare in azienda a sostegno della comunicazione. 

È vero che gli alimenti senza additivi sono più sani? Il cibo confezionato è meno genuino di quello fatto in casa? E le materie prime italiane sono sempre migliori di quelle estere? Sono alcune delle bufale e dei falsi miti sul cibo su cui l’Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari (OTAN) ha fatto chiarezza in un periodo storico in cui le fake news si diffondono rapidamente, creando confusione e allarmismo.

In occasione del convegno “Le implicazioni del correttivo del Codice dei Contratti Pubblici in materia di ristorazione”, il Presidente Laura Mongiello ha ricordato che “il settore della ristorazione collettiva è regolamentato da alcune norme disomogenee che creano difficoltà interpretative sia alle stazioni appaltanti che alle commissioni di gara che ai direttori dell’esecuzione dei contratti”.

Le bufale e i falsi miti sull’alimentazione rappresentano oggi una delle maggiori sfide: notizie fuorvianti che si diffondono rapidamente, non più solo tramite passaparola, ma attraverso il web e i social media, creano confusione e allarmismo tra i consumatori, con la conseguenza di influenzare negativamente la loro percezione degli alimenti e le scelte di consumo. L’Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari (OTAN) è da sempre attivo nel contrasto del fenomeno e impegnato a fare chiarezza su questi temi cruciali.

Le fake news sugli alimenti industriali hanno un impatto significativo, sia sui consumatori che sull’intera filiera produttiva. Notizie infondate o distorte possono generare paure ingiustificate su alcuni ingredienti o processi. Ciò influisce negativamente sulla percezione di qualità degli alimenti e mina la fiducia dei consumatori verso le aziende alimentari.

Riportiamo un ampio e dettagliato resoconto di quanto emerso in un importante convegno dal titolo “Ricerca e tecnologie per il futuro dell'industria agroalimentare”, organizzato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Tecnologi Alimentari (OTAN) e Federalimentare.

Agricoltura. Laura Mongiello, L’intervento della Presidente del Consiglio Nazionale Tecnologi Alimentari Laura Mongiello per favorire sinergia fra aziende, professionisti e istituzioni a tutela delle produzioni italiane.

Secondo i dati FAO, tra 691 e 783 milioni di persone hanno dovuto affrontare la fame e la sottoalimentazione nel 2022: 122 milioni in più rispetto al 2019. A fronte di una situazione tanto drammatica e del difficile momento storico che stiamo vivendo, ogni anno soltanto in Europa diventano rifiuto circa 88 milioni di tonnellate di alimenti in buone condizioni igienico-sanitarie e perfettamente commestibili.