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E alla fine il tanto agognato nuovo rinvio c’è stato. L’entrata in vigore della tassa al centro di molte critiche è stata rinviata di un anno, a luglio 2025. La commissione finanze del Senato, attraverso una modifica apportata al Decreto Superbonus ha di fatto posticipato di dodici mesi la sua introduzione.

La sugar tax e la plastic tax sono state introdotte attraverso la Legge di Bilancio 2020 dal Governo Conte II, ma fino a oggi sono state continuamente rinviate (la norma sulla plastica al momento è slittata di 2 anni).
Nei giorni scorsi abbiamo dato notizia della dura contrarietà delle due grandi associazioni del settore, Federalimentare e Assobibe. 

Paolo Mascarino Pres. Federalimentare 2Di tutt’altro tono ovviamente il parere odierno del Presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino che ha dichiarato: “Come Federalimentare siamo molto soddisfatti che il Governo abbia rinviato al 1 luglio 2025 una tassa ingiusta e illiberale come la Sugar Tax che, oltre ad essere una misura depressiva per l’industria alimentare e per l’economia del Paese, non aiuta a combattere l’obesità e le malattie non trasmissibili, così come eminenti medici, professori e studi scientifici hanno dimostrato e dimostrano. Questo rinvio, dunque, è una vittoria del buon senso e della scienza contro l’ideologia, a vantaggio dei consumatori e delle imprese. Una tassa che, se introdotta, avrebbe anche tradito la storica posizione delle Istituzioni italiane contrarie a policy nutrizionali discriminatorie, che classificano come “non sane” le nostre eccellenze alimentari e appongono ad esse etichette a semaforo e nuove tasse”.
L’obiettivo di Federalimentare è di riuscire a eliminare definitivamente la prevista norma: “Auspichiamo che dopo le elezioni europee si possa svolgere un lavoro di merito, su solide evidenze scientifiche, che rivedano i principi con i quali la Sugar Tax è stata concepita per abolirla definitivamente. Questo lavoro farà emergere le contraddizioni di una tassa ideologica che non ha concreti effetti positivi sulla salute pubblica ma crea solo distorsioni alle libere scelte dei consumatori, così come avviene per il Nutriscore”.

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