Lo scorso 2019, anno in cui la Commissione europea e le autorità nazionali per la sicurezza alimentare hanno celebrato il 40° anniversario del RASFF, è stato un anno di importante per il sistema di allarme rapido che ha visto l’attuazione del Regolamento di esecuzione (UE) 2019/1715 della Commissione del 30 settembre 2019, che stabilisce norme per il funzionamento del sistema per il trattamento delle informazioni per i controlli ufficiali e dei suoi elementi di sistema.

La normativa comunitaria sull’origine degli alimenti, che, a fronte di vanti di origine dell’alimento, impone di comunicare la diversa origine o provenienza dell’ingrediente primario, entra in applicabilità il 1° aprile 2020 ma il tema “origine” è già oggetto di forti dibattiti anche alla luce di alcune recenti pronunce dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

Garantire cibi sani e sicuri lungo tutta la filiera produttiva è la missione dell’Unione Europea e del nostro paese come membro, una sfida affascinante che parte da un controllo integrato che supera le logiche di approccio settoriale e verticale; un metodo che parte dalla combinazione di requisiti elevati per i prodotti alimentari e per la salute e il benessere degli animali.

Un aspetto di particolare importanza è rappresentato dalla denominazione di vendita utilizzata per la commercializzazione dell’alimento. Per quanto riguarda il termine “Salsiccia” nel nostro Paese, da sempre, è riferito ad  un prodotto trasformato a base di carne suina, perlopiù insaccato in budello naturale e che, a differenza del “Salame”, può vedere impiegati nell’impasto condimenti, additivi conservanti (nitriti) e coloranti (es. la cocciniglia consentita anche in alcuni prodotti a base di carne, insaccati e cotti).

L’ultimo rapporto epidemiologico annuale dell'EFSA segnala che lo scorso anno i focolai di PSA nei suini domestici sono diminuiti dell'83% rispetto al 2023 (da 1929 a 333) grazie principalmente ai miglioramenti in Romania e Croazia.

Gli ultimi dati sui rischi per la salute umana sono in linea con quelli degli anni precedenti. Sono frutto del lavoro dell'EFSA che ha analizzato migliaia di campioni da prodotti di consumo comune raccolti nel 2023.

L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), la Commissione europea (CE) e i loro partner in tutta Europa hanno lanciato per il terzo anno la campagna #PlantHealth4Life, un'iniziativa transfrontaliera per proteggere la salute delle piante e sensibilizzare l'opinione pubblica sulla sua importanza per l'ambiente, l'economia e la vita quotidiana.

I batteri produttori, che un tempo venivano rintracciati solo in ambito ospedaliero, sono stati riscontrati anche in animali da reddito e in prodotti alimentari in tutta Europa. Lo ha comunicato l’EFSA con un recente parere scientifico sulla presenza e la diffusione di enterobatteri produttori di carbapenemasi (CPE) nella catena alimentare dell'UE/EFTA.

Al via Safe2Eat 2025 con l’obiettivo di rafforzare la fiducia dei consumatori nella sicurezza alimentare dell'UE. Giunta al suo quinto anno, punta a fornire informazioni chiare e basate sulla scienza aiutando i cittadini a fare scelte più consapevoli.

EFSA ha fatto sapere che recenti dati tratti dalla attività di sorveglianza hanno evidenziato che la resistenza agli antimicrobici di uso comune come l'ampicillina, le tetracicline e i sulfamidici resta sempre alta, sia nell'uomo che negli animali, rispetto a patogeni importanti come Salmonella e Campylobacter.

L'EFSA ha pubblicato un aggiornamento della sua banca dati delle piante ospiti delle specie di Xylella, che tiene traccia delle specie vegetali colpite dall'agente patogeno delle piante Xylella fastidiosa. L'ultimo aggiornamento, che riguarda la ricerca pubblicata tra gennaio e giugno 2024, include i dati di 27 pubblicazioni scientifiche e le recenti notifiche di focolai.