L’andamento del settore è legato a quello del comparto alimentare, con una produzione che nel 2019 si è attestata a 2.870 milioni di euro, con un calo dell’1,2% rispetto all’anno precedente, ed è caratterizzato da una elevata propensione all'export (71% della produzione nazionale), nonostante una frenata del 2,9%.

Non vi è dubbio che le preoccupazioni per i cambiamenti climatici e l'inquinamento ambientale stiano fortemente orientando le scelte di packaging verso materiali più ecosostenibili. Come dimostrato in numerosi articoli scientifici, la nanocellulosa (NC) è un materiale di origine naturale, biodegradabile e non tossico, le cui proprietà di barriera ai gas, di resistenza termica e meccanica sono competitive rispetto a quelle delle materie plastiche sintetiche e in molti casi nettamente superiori. Tuttavia, la sensibilità della NC all’umidità e il suo comportamento non termoplastico rappresentano un grosso ostacolo per una ampia diffusione nel settore del confezionamento alimentare.

Già da tempo i produttori di imballaggi primari, in particolare plastici, sono stati sollecitati dai propri clienti, che possiedono certificazioni di sistema come BRC ed IFS, ad adottare sistemi di gestione basati sulle GMP e comprendere quali migrazioni potrebbero realizzarsi con gli alimenti.

Le operazioni di sterilizzazione sono centrali nelle tecnologie alimentari ma rivestono una grande importanza anche per i materiali e gli oggetti destinati al contatto alimentare (MOCA) e per le tecnologie di packaging in generale. Definizioni, parametri di valutazione, teorie e tecniche di sterilizzazione, sia chimiche che fisiche, non sono infatti molto differenti quando si considera un prodotto alimentare o il suo contenitore.

 Icam è uno dei più interessanti esempi di aziende italiane che hanno intrapreso da qualche anno un percorso di trasformazione tecnologica in chiave 4.0. Siamo andati a visitare la fabbrica in provincia di Como, per toccare con mano l’innovazione al servizio della produzione di cioccolato.

In Europa esiste una precisa regolamentazione, a tutela del consumatore, nei riguardi dell’imbottigliamento dell’acqua: il Regolamento n. 1935/2004 del Parlamento Europeo e del Consiglio (che abroga le direttive 80/590/CEE e 89/109/CEE) e il più recente Regolamento n. 10/2011 della Commissione - entrambi riguardanti i materiali e gli oggetti in plastica destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari. Tali regolamenti sono stati emanati con il fine specifico di proteggere il consumatore, stabilendo principi generali di sicurezza di tutti i Materiali a contatto con gli alimenti (MOCA, o FCMS dall’inglese Food Contact Materials), nonché regole precise di composizione di tali materiali. 

Roma, Reggio Emilia e Pesaro le più attive nel contrasto allo spreco alimentare nel 2024, secondo la classifica di Too Good To Go. Una ricerca ha poi evidenziato che il 31% degli italiani spreca cibo almeno una volta a settimana, con una maggior incidenza soprattutto nel Sud Italia. Le principali cause sono: dimenticanza degli alimenti in frigorifero o sugli scaffali (41%) e superamento della data di scadenza (37%).

Green One, la joint venture company specializzata in tecnologie di digestione anaerobica, di proprietà di BTS DevCo e del fondo di investimento Eiffel Gaz Vert, ha annunciato di aver definito un accordo con Deutsche Bank, per un finanziamento tramite debito da 208 milioni di euro destinato allo sviluppo e alla realizzazione di 10 nuovi impianti di produzione di biometano in Italia.

Banco alimentare della Lombardia ha recuperato questa quantità al termine della manifestazione. Il cibo è stato poi ridistribuito alle strutture caritative che aiutano persone in difficoltà per essere trasformato in oltre 32.800 pasti equivalenti (un pasto è equivalente a un mix di 500 g di alimenti in base ai LARN -Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana.

80.000 tonnellate raccolte: gli oli vegetali e animali esausti vengono poi rigenerati per la produzione di biodiesel di seconda generazione. I dati del CONOE che raggruppa 18 confederazioni e associazioni che rappresentano oltre 300.000 produttori di oli e grassi esausti del settore industriale – artigianale e commerciale; oltre 300 aziende di raccolta e stoccaggio e oltre 60 aziende di rigenerazione.

La collaborazione prevede la costituzione di una Rete per la Ricerca, l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico (ReRITT) con l’obiettivo di collegare le accademie e i centri di ricerca alle imprese rappresentate dal CL.A.N. e di promuovere la sostenibilità dei sistemi agroalimentari, unendo la domanda e l’offerta di innovazione nel settore.