Cleaning In Place (CIP) è il processo di pulizia dell’interno di un macchinario di processo senza la rimozione o lo smontaggio di parti dello stesso. Si tratta quindi di sistemi chiusi per la completa pulizia di impianti, senza interventi di pulizia manuale. Gli impianti CIP vengono utilizzati dalle aziende alimentari per la pulizia degli impianti, quali scambiatori di calore, omogeneizzatori, centrifughe, serbatoi di stoccaggio, tubazioni delle linee di produzione di bevande e alimenti, per assicurare elevati standard di igiene e pulizia.

In un recente studio è stata indagata la presenza, l’abbondanza e la natura chimica delle microplastiche (MP) nel tratto gastrointestinale dei pesci d’acqua dolce nel Sud Italia e valutata la possibile correlazione tra MP e inquinanti ambientali. Sono stati raccolti cinquanta esemplari appartenenti a cinque specie (Scardinius erythrophthalmus, Barbus barbus, Rutilus rubilio, Leuciscus cephalus, Salmo trutta), da venti siti.

L’applicabilità della spettroscopia 1H NMR unita alla chemiometria per il controllo della qualità del cioccolato fondente è stata studiata per la prima volta per rilevare gli equivalenti di burro di cacao (CBE) al di sopra del limite consentito dalla normativa europea.

Al recente forum “La Roadmap del futuro per il Food&Beverage” organizzato da The European House –Ambrosetti si è parlato anche del mercato dei prodotti tipici italiani imitati per cui il consumatore straniero è ingannato.

Una tecnologia veloce e semplice per il controllo della presenza di contaminazione nei prodotti alimentari.

Il 23 novembre u.s. la Corte di giustizia dell’Unione Europea, in base all’articolo 263 del TFUE (Trattato sul Funzionamento dell’UE), ha dato ragione alle società che hanno chiesto l’annullamento del Reg. UE 217/2020 relativo alla classificazione e all’etichettatura armonizzate – come sostanza cancerogena – del biossido di titanio in polvere contenente particelle con diametro ≤ 10 μm in quantità ≥ 1%.

Nell’ambito degli audit ministeriali sui sistemi sanitari regionali di prevenzione in sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare (SPVeSA), condotti ai sensi dell’articolo 6 del Regolamento (UE) n. 2017/625 relativo ai controlli ufficiali e alle altre attività ufficiali effettuati per garantire l’applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi, delle norme sulla salute e sul benessere degli animali, sulla sanità delle piante nonché sui prodotti fitosanitari, la Direzione Generale dell’igiene, la sicurezza degli alimenti e la nutrizione (DGISAN) e la Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari (DGSAF) del Ministero della Salute hanno previsto, per l’anno 2021, un programma annuale unico e integrato di audit di sistema e di settore, basato sui fattori di rischio e le esigenze operative individuate da ciascun ufficio. La programmazione di audit 2021, prevedeva 4 audit di sistema, e 23 audit di settore, per un totale di 27 missioni.

In data 16 settembre 2022 è stata pubblicata la comunicazione della Commissione 2022/C 355/01, volta a facilitare ed armonizzare l'applicazione dei requisiti in materia di corrette prassi igieniche (GHP) e di procedure basate sui principi del sistema HACCP.

Nell’Unione Europea le sostanze chimiche sono “governate” da uno specifico apparato normativo identificato con l’acronimo REACH il quale impone un dogma che può essere così riassunto: in Europa nessuna sostanza chimica può circolare se non è stata preventivamente identificata, valutata e approvata. Il termine “può circolare” significa: importata, prodotta e immessa in commercio, quindi utilizzata per produrre preparati chimici e articoli.

Si è assistito negli ultimi anni ad una evoluzione delle tipologie di integratori contenenti piante immessi in commercio, con particolare riferimento agli impieghi di estratti/preparazioni di piante.

Oltre 60mila controlli, 955 interventi fuori dei confini nazionali e sul web a tutela delle Indicazioni Geografiche, 5,5 milioni di kg di merce sequestrata, per un valore di oltre 9 milioni di euro. È online sul sito del MiPAAF il Report 2021 sull’attività operativa dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi (ICQRF) con i dettagli sugli interventi contro frodi, fenomeni di italian sounding e contraffazioni ai danni del Made in Italy agroalimentare e dei consumatori e per il contrasto alla criminalità agroalimentare.